Michael Collins, protagonista della missione dell'Apollo 11 che portò Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna nel 1969, è morto all'età di 91 anni. Faceva parte di un club ancora più ristretto di quello di chi era sceso sul satellite a partire dal 21 luglio 1969: da una parte i 12 astronauti della lista aperta da Armstrong e chiusa da Harrison Schmitt (con 7 ancora in vita), dall'altra i 6 restati nel modulo di comando in orbita attorno alla Luna.
Un ruolo determinante e delicatissimo, ma per forza di cose meno esposto alla gloria rispetto a chi aveva lasciato l'impronta dei proprio piedi sulla polvere lunare.
Collins era malato da tempo di cancro. «Ha passato i suoi ultimi giorni in pace, con i suoi congiunti al fianco», ha scritto in un comunicato la famiglia. «Mike ha sempre affrontato le sfide della vita con grazia e umiltà, e ha affrontato allo stesso modo quest'ultima sfida», si legge ancora nella nota. Collins rimase ai comandi del modulo di comando che orbitava intorno alla Luna mentre il comandante della missione Neil Armstrong e "Buzz" Aldrin scendevano con il modulo lunare sulla superficie del satellite.
«La cosa che ricordo di più - raccontò in seguito - è l'immagine del pianeta Terra da grande distanza: piccolo, molto luminoso, blu e bianco. Splendente, bello, sereno e fragile». Collins è il secondo astronauta dell'Apollo 11 che scompare. Armstrong è morto nel 2012, mentre Aldrin ha oggi 91 anni.
Family Statement on Passing of Astronaut Michael Collins pic.twitter.com/6OAw7CzFaz
— Michael Collins (@AstroMCollins) April 28, 2021
Oggi è venuto a mancare l’astronauta #MichaelCollins, nato a Roma nel 1930. Partecipò alla storica missione dell'Apollo 11, che ha cambiato la storia dell’umanità. Il suo contributo è testimonianza di coraggio e valore. Roma lo ricorda e si stringe al dolore della sua famiglia.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) April 28, 2021
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