«Facebook e Instagram creano dipendenza e depressione tra i giovani»: 42 stati americani fanno causa a Meta

Secondo una lunga relazione Facebok e Instagram userebbero algoritmi che creano dipendenza tra i giovani utenti, creando disagio mentale

Social di Meta creano dipendenza e depressione tra i giovani: 42 Stati americani fanno causa all'azienda di Zuckerberg
Social di Meta creano dipendenza e depressione tra i giovani: 42 Stati americani fanno causa all'azienda di Zuckerberg
di Redazione web
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 19:03

Nuove gravemente alla salute? I social del gruppo Meta, sia Facebook che Instagram, sono accusati di usare tecnologie che creano dipendenza e provocano depressione tra i giovani. Un'azione collettiva senza precedenti quella mossa da 42 Stati americani, che hanno fatto causa alla company di Mark Zuckerberg, in seguito ad un'indagine avviata nel 2021 sulle conseguenze per la salute dei minori che usano le piattaforma social.

Dipendenza e profitto

Nel rapporto federale, articolato in 233 pagine, si afferma che la società adotta "schemi per sfruttare gli utenti più giovani con l'obiettivo di aumentare i profitti", ingannandoli riguardo a misure di sicurezza e raccogliendo i loro dati in violazione della legge sulla privacy dei minori.

La risposta di Meta

L'azienda americana risponde alle accuse avanzate dagli stati, tramite la portavoce di Meta, Liza Crenshaw, secondo cui Meta è "delusa dal fatto che invece di lavorare in modo produttivo con le società del settore per creare degli standard chiari, appropriati all'età per le molte app usate dai teenager, i procuratori generali abbiano scelto" la via del ricorso legale.

Funzionalità nocive

Secondo gli Stati, Meta avrebbe creato una serie di funzionalità su Instagram e Facebook che spingono i giovani utenti a restare sempre più a lungo sui social ed a tornare, incoraggiati da allarmi e notifiche che provocano quel cosiddetto scroll infinito.

Documenti interni di Meta mostrerebbero questa evidenza, anche tramite studi interni commissionati dalla stessa azienda, ma tenuti riservati fino a quando non sono stati divulgati da un informatore e segnalati pubblicamente.

L'ex dipendente di Facebook, Frances Haugen ha suscitato scalpore 2021 dopo aver fatto trapelare documenti interni dell'azienda che rivelavano ricerche interne sui suoi prodotti. 

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