Dormire in letti separati? Ecco cosa fare se il tuo partner russa, ti ruba la coperta, si muove o vuole la luce accesa

Sono relativamente poche le coppie che riescono a far combaciare perfettamente i propri bisogni quando si tratta di sonno, e nel caso in cui le proprie routine e necessità non siano compatibili, si può finire... a cuscinate

Tempo di dormire in letti separati? Ecco cosa fare se il tuo partner russa, ti ruba la coperta, si muove o vuole la luce accesa
Tempo di dormire in letti separati? Ecco cosa fare se il tuo partner russa, ti ruba la coperta, si muove o vuole la luce accesa
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Giovedì 2 Novembre 2023, 14:15 - Ultimo aggiornamento: 14:16

Poter godere di un sonno tranquillo dovrebbe essere un diritto di tutti, considerando che dormire bene e il giusto numero di ore è assolutamente necessario al corretto funzionamento del nostro corpo. D'altronde, siamo tutti d'accordo sui benefici derivati dal poter godere di una relazione piena d'amore con il proprio partner.

Eppure, molto spesso questi due aspetti della nostra vita entrano in conflitto l'uno con l'altro: sono relativamente poche le coppie che riescono a far combaciare perfettamente i propri bisogni quando si tratta di sonno, e nel caso in cui le proprie routine e necessità non siano compatibili, si può finire... a cuscinate. 

La dottoressa Heather Gunn, una psicologa del sonno che si occupa spesso di coppie, Sophie Bostock e Gurpreet Singh, consulente di Relate, hanno messo a disposizione le loro conoscenze per consigliare, in base alla problematica, le soluzioni da prendere in considerazione, come riportato da The Guardian. 

 

Uno dei problemi più diffusi tra le coperte è quello di uno dei due partner (o magari entrambi) che russa. Qualcuno, addirittura, afferma: «A volte russo in maniera così rumorosa da svegliare me stesso!».

In questo caso, la dottoressa Sophie Bostock ci tiene a sottolineare la possibilità che il disagio sia causato dalla OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ovvero "sindrome delle apnee ostruttive nel sonno", che non solo può banalmente disturbare il partner e porre fine alle nostre relazioni romantiche, ma è associata a rischi di infarti e patologie cardiache. Alcuni sintomi associati alla OSAS sono «pause temporanee nella respirazione, soffocamento o respiro affannoso». Inoltre, chi soffre a causa di questa sindrome, potrebbe sperimentare stanchezza durante il giorno e persino vantarsi di riuscire ad addormentarsi in qualunque luogo o situazione. 

Per chi, tuttavia, non ha problemi particolarmente gravi, si può ricorrere a soluzioni piuttosto semplici: «Esercizio regolare e vita non sedentaria», secondo la dottoressa, «e terapie posizionali (tutto ciò che evita di finire per sdraiarsi sul fianco). Ho incontrato persino chi si è cucito una palla da tennis sulla schiena, ma vanno bene anche cuscini extra».

Il partner... non mi lascia russare!

Il conflitto non è scatenato soltanto da chi russa, ma anche da chi, nel tentativo di assicurarsi una notte di sonno, spinge, sveglia, calcia, agita la propria dolce metà non appena un qualsiasi rumore fuoriesce dal suo naso o dalla bocca. 

«Allora, tutti si meritano di dormire bene», dice Gunn, e Singh è d'accordo sulla necessità di trovare un equilibrio tra i bisogni dei due partner: «Se si tratta di una notte ogni tanto, magari si può dare una spintarella molto gentile anziché buttare l'altra persona giù dal letto».

Inoltre, Gunn consiglia di adottare la politica per cui «ciò che si dice e si fa alle 2 di notte, rimane alle 2 di notte». Infatti, continua, a quell'ora «non sei sicuramente al tuo meglio, il lobo frontale non è totalmente attivo e quindi quando ti svegli finisci per reagire d'istinto». Singh aggiunge che proprio per questo le conversazioni "sensibili" dovrebbero essere affrontate il giorno dopo: «Se si lascia perdere poi ci si arrabbia e si prova rancore. Bisogna dirlo: "non sono riuscito a dormire ieri, come facciamo?"».

Il partner... ha orari diversi dai miei (o è di un cronotipo differente)!

C'è chi si sveglia pieno di energie ed estremamente pimpante anche prima che il sole sia sorto, e chi invece preferisce andare a letto a notte fonda, a seconda del cronotipo a cui si è associati. Però, tavolta ci sono anche le necessità della vita che ci spingono a organizzare i nostri orari in base a quando, per esempio, dobbiamo essere al lavoro. 

Al di là del fatto che si tratti di necessità, preferenze o condizioni biologiche, comunque, è possibile trovare delle soluzioni e dei compromessi che permettano la coabitazione di due persone che hanno due cicli del sonno profondamente diversi. 

In effetti, Gunn afferma che non c'è nessuna prova certa sul fatto che diversi orari o cronotipi all'interno di una coppia possano causare problemi: «Non ci sono molti dati a dimostrare che coricarsi o svegliarsi agli stessi orari significhi avere una relazione migliore».

Tuttavia, il potenziale per causare problemi c'è sicuramente e, nota Singh, «può avere effetti sull'intimità. Creare una routine sia la sera che la mattina può aiutare a connettere». 

In questo caso, il consiglio è trovare una soluzione che possa assicurare un po' di tempo insieme sotto le coperte, e da quanto risulta dalle ricerche pare che sia più facile per il gufo andare a dormire un po' prima di quanto vorrebbe. 

Il partner... mi ruba la coperta (o io la rubo a lui)!

C'è chi dorme con pantaloni e maglietta a maniche lunghe anche d'estate, chi non riesce a tenere addosso altro che non siano le mutande, chi ha bisogno di tante coperte e fin sopra la testa e chi calcia il piumino anche la notte di Natale. E la finestra, chiusa o aperta? Il riscaldamento è acceso... ma lo voglio spento!

Le lamentele di questo tipo sono all'ordine del giorno nelle coppie, e Gunn e Bostock sono d'accordo nel suggerire la soluzione della doppia coperta, molto diffusa nel nord Europa. «Non c'è ragione per soffrire», afferma la dottoressa, «Basta avere le proprie lenzuola e coperte».

Il mio partner... vuole la luce accesa, e anche la tv

La guerra (coi cuscini) perché c'è troppa luce, o troppo rumore, o magari non ce n'è abbastanza e "io proprio non riesco a dormire se non c'è qualcuno che parla in sottofondo". 

Gunn dichiara: «A volte le persone riescono a tollerare il rumore, se non supera una certa soglia, quindi si può provare a trovare una soluzione che sia nel mezzo: un po' di rumore bianco, un ventilatore o qualsiasi cosa possa essere meno invadente di una televisione». Però, c'è anche l'altro lato della medaglia: «Chi ha bisogno di rumore, d'altra parte, potrebbe prendere delle cuffiette Blueatooth, o mettere i sottotitoli alla TV».

Se, invece, il problema è la luce, allora si può considerare una lampada a basso voltaggio e posizionarla, anziché accanto al letto, accanto.  

Il mio partner... usa il cellulare a letto!

In questo caso, è necessario ripetere ciò che ormai tutti sanno... e molti fanno finta di non sapere. La dottoressa Gunn afferma che «il letto dovrebbe essere trattato come una bolla protettiva: tutto ciò che portiamo nel posto riservato al sonno dovrebbe esserci d'aiuto nel dormire bene. I telefoni fanno l'opposto: attivano parti del nostro cervello che prevengono il sonno». 

Il consiglio, «per esperienza e conoscenza», è quello di mettersi d'accordo su alcune notti in cui il cellulare non è permesso nella stanza da letto, così da fare invece qualcosa insieme. 

Infine, riguardo la soluzione dei letti separati, la dottoressa Gunn dichiara: Alcuni non si rendono conto di cosa voglia dire non dormire nello stesso letto. Se si rinuncia a quel tempo speso insieme, allora bisogna sostituirlo in qualche modo, altrimenti la relazione ne soffrirà. 

Bostock conferma che, comunque, non è necessariamente un male decidere di dormire in camere separate, dato che la mancanza di sonno nella coppia rende litigiosi impazienti e irritabili.

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