Elezioni, perché Trump può rivincere a novembre. Le previsioni dell'osservatorio Luiss

Elezioni, perché Trump può rivincere a novembre. Le previsioni dell'osservatorio Luiss
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Marzo 2024, 22:19

Donald Trump può vincere le prossime elezioni presidenziali? Quali sono i punti deboli e i punti di forza della ricandidatura di Joe Biden alla Casa Bianca? Sono alcune delle domande a cui ha risposto oggi Roberto d'Alimonte, fondatore e già direttore del Centro italiano di studi elettorali (Cise) alla Luiss. 

L'anno elettorale

Il 2024 è l’anno più elettorale di sempre, con oltre metà della popolazione mondiale chiamata a votare. Un appuntamento eccezionale, che l’Università Luiss Guido Carli ha scelto di non mancare lanciando Telescope, un apposito progetto di divulgazione scientifica sulle elezioni, i comportamenti di voto e la rappresentanza democratica, in Italia e nel mondo, animato dalle analisi e ricerche del Centro Italiano Studi Elettorali (CISE) diretto dal professore Lorenzo De Sio. Telescope è stato inaugurato oggi al Campus Luiss in occasione dell’incontro “Perché Trump può vincere ancora. I numeri, le spiegazioni, le prospettive e le lezioni per l’Italia e per l’Europa”.

A illustrare i motivi per cui, se si votasse oggi, Donald Trump tornerebbe alla Casa Bianca, Roberto D’Alimonte, fondatore e già direttore del CISE. Elaborazioni, mappe e infografiche hanno rivelato gli Stati chiave in cui si gioca la partita, i possibili equilibri del futuro Congresso, per concludersi con un’analisi dei profondi cambiamenti in corso nella società americana.

Tre i fattori che, secondo D'Alimonte, possono aprire a una clamorosa vittoria del Tycoon, a otto anni dalla sua prima corsa per la Casa Bianca.

I grandi elettori. Nei cosiddetti “Swing State”, entrambi i candidati non possono contare su un sostegno tale da garantirsi i 91 grandi elettori. Nelle ultime due tornate elettorali presidenziali, in alcuni Stati l’esito è stato equiparabile a un lancio di dadi, con vittorie risicate inferiori all’1% di margine.

L’economia. La polarizzazione del mercato del lavoro, la crescita del gap tra produttività e compenso medio dei lavoratori, l’aumento dei prezzi di immobili, benzina e generi alimentari, la crescita dei tassi di interesse, agitano le opinioni di voto.

Secondo due elettori su tre, l’economia durante la presidenza Trump andava bene, mentre attualmente solo il 38% dà un giudizio positivo.

L’immigrazione. Appena il 18% degli americani dà un giudizio favorevole delle politiche messe in campo da Biden. E tra gli elettori democratici, l’approvazione dell’operato del Governo si ferma al 26%.
Il fattore età. L’81enne Biden viene considerato incapace di restare alla Casa Bianca dal 45% degli americani, un dato che scende al 19% se riferito al 77enne Trump. E oggi solo il 53% degli elettori democratici crede che Biden sia mentalmente lucido, un dato in continuo calo.

Hanno partecipato alla discussione, con uno sguardo alle implicazioni per l’Italia e l’Europa, anche Lorenzo De Sio, Daniela Giannetti, Università di Bologna, e Sergio Fabbrini, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche Luiss, con la moderazione di  Gianni Riotta,  Direttore del Master in Giornalismo e Comunicazione Multimediale della Luiss.

La prima puntata di “Telescope: la politica che non vedi a occhio nudo” sarà online da venerdì 15 marzo sul sito del Centro Italiano Studi Elettorali e sui social, dove ogni due settimane verrà pubblicato un nuovo speciale, con contenuti inediti e di stretta attualità analizzati attraverso strumenti della scienza politica grazie ai quali cogliere aspetti altrimenti non afferrabili.

Tre i filoni tematici: World Watch, dedicato ai più importanti appuntamenti elettorali in tutto il mondo; Italia Watch, con interpretazioni originali del sistema politico e dell’opinione pubblica italiana arricchiti da sondaggi esclusivi; Research Watch, per presentare al grande pubblico risultati originali, e spesso inattesi, della ricerca scientifica nel campo delle elezioni, dei comportamenti di voto e della rappresentanza democratica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA