Morta Imane Fadil, testimone
chiave contro Silvio Berlusconi

Morta Imane Fadil, testimone chiave contro Silvio Berlusconi
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Venerdì 15 Marzo 2019, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Aperta dalla Procura di Milano un'indagine sulla morte di Imane Fadil, modella testimonie chiave dell'accusa nei processi sul caso Ruby. La 34enne di origini marocchine è deceduta lo scorso primo marzo all'Humanitas dove era ricoverata da fine gennaio scorso. Lo ha riferito il procuratore di Milano Francesco Greco, spiegando anche che la giovane aveva detto ai suoi familiari e avvocati che temeva di essere stata avvelenata. Sul corpo è stata disposta l'autopsia. 


Fadil, che è stata parte civile nel processo Ruby bis sulle serate a luci rosse a casa di Silvio Berlusconi e che di recente invece è stata estromessa da parte civile nel processo Ruby ter, da quanto è stato riferito, si è sentita mala a casa di un amico, da cui viveva, a gennaio e poi il 29 di quel mese è stata ricoverata all'Humanitas di Rozzano, prima in terapia intensiva e poi in rianimazione. La giovane, già prima del ricovero, stando a quanto ha spiegato il procuratore Greco, accusava sintomi tipici da avvelenamento come mal di pancia, gonfiore e dolori al ventre. Mai nelle settimane in cui la ragazza era ricoverata e nemmeno il giorno della morte, l'ospedale ha comunicato alcunché alla magistratura, sebbene non sono state individuate le cause della morte e non ci sia una diagnosi certa sul decesso.

Per questo nell'ambito dell'inchiesta coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano, verosimilmente per omicidio data l'ipotesi di avvelenamento, gli inquirenti dovranno sentire anche i medici che non sono riusciti a salvarla. Inoltre hanno disposto gli accertamenti sul sangue rilevato alla giovane modella durante il ricovero ospedaliero e l'acquisizione di oggetti personali, documenti scritti e brogliacci di un libro che stava scrivendo e che conservava. È già stato anche sentito in procura il fratello, la persona con cui lei in questo ultimo periodo si sarebbe confidata. Secondo quanto ribadito da Greco, Imane Fadil quando si trovava in ospedale aveva detto al suo avvocato, ai parenti e ai suoi amici di temere di esser stata 'avvelenatà. La procura ha saputo della morte della modella solo una settimana fa in quanto informata dal suo legale. Greco ha assicurato che verranno effettuati in tempi brevi «indagini approfondite perché in questo caso c'è stata una morte e quindi bisogna considerarla una vicenda seria»

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