Ufo, gli avvistamenti arrivano al Parlamento europeo: «Milioni di testimonianze». Ma cosa c'è di vero?

Il torinese Edoardo Russo a Bruxelles ha spiegato gli studi storici e le novità sugli avvistamenti extraterrestri

«Milioni di persone avvistano gli alieni, ma non c'è nulla di certo. Molti avvistamenti sono meteore o droni»
«Milioni di persone avvistano gli alieni, ma non c'è nulla di certo. Molti avvistamenti sono meteore o droni»
di Redazione Web
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 14:59

Evento particolare alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, dove oggi, mercoledì 20 marzo, si è parlato di Ufo, da oggi conosciuti anche con la sigla Uap (Unidentified aerial phenomena), in un incontro organizzato dall’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro del gruppo dei Verdi Verts-Ale. Il torinese Edoardo Russo, membro del Centro Italiano Studi Ufologici di Torino e del collettivo EuroUfo, è stato il portavoce degli ufologi europei e ha fatto il punto della situazione sugli avvistamenti degli extraterrestri.

Secondo quanto dichiarato alla conferenza, poco più del 90% degli avvistamenti è spiegabile con palloni sonda, test di velivoli militari, droni, satelliti in orbita o in caduta, meteore o anche con fenomeni naturali, come i fulmini globurali: un raro e brevissimo fenomeno luminoso dell'atmosfera, a forma circolare, che può presentarsi quando si verifica una certa combinazione di fenomeni elettrici e chimici. 

Il fenomeno

«È un fenomeno osservato da milioni di persone: una media del 6,5 per cento della popolazione adulta nel continente», ha dichiarato Russo al Corriere Torino, per poi aggiungere che non è la prima volta che al Parlamento Europeo si parla di extraterrestri. Alla fine del 1990, in seguito a una serie di osservazioni in Belgio, infatti fu Tullio Regge a occuparsi dell’argomento. Il fisico torinese, che all’epoca era parlamentare europeo, nel 1993 avanzò la proposta di elevare le competenze europee del Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali non identificati del Cnes per raccogliere dati a livello europeo.

La proposta, però, non venne sviluppata a causa della fine della legislatura del 1994.

L'incontro di oggi ha permesso a Russo di fare una prospettiva storica degli studi, un argomento che del resto lo appassiona fin da bambino, soprattutto perché frequentò la scuola che prese il nome di Gianni Settimo, l'uomo che nel 1964 ha fondato la prima rivista sull’argomento dal titolo Clypeus che si occupava di dischi volanti. Adesso Russo lavora al Cisu (Centro Italiano Studi Ufologi), luogo in cui vengono raccolte le testimonianze degli avvistamenti, per poi studiarne i dati e la veridicità.

Ovviamente la domanda è sorta spontanea: gli alieni esistono? Lui ha risposto in questo modo: «Lo studioso non si pone idea di credere ma di raccogliere i dati. Questa non è materia di fede e in tema di prove certe, al momento, glielo assicuro: pistole fumanti non ce ne sono».

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