SAN BENEDETTO - Allegria, ma anche rabbia per i diritti negati. Canzoni spensierate, ma anche momenti di riflessione su temi sensibili, come la discriminazione sessuale. Su questo doppio binario s’è mosso, ieri pomeriggio, il coloratissimo “Piceno Pride 2023 - Family Gay”: manifestazione dell’orgoglio “Queer”, organizzata dal collettivo Liberi Tutti. Partenza dal municipio, arrivo in piazza Battisti. In mezzo, una sfilata lungo viale De Gasperi. Sotto il caldo sole di luglio, manifestanti di tutte le età. Soprattutto giovani. Non a caso, lo striscione principale era firmato “Robin Hood - Rete degli studenti medi”. Tra bandiere arcobaleno, drag queen e giochi d’acqua per combattere la calura, il corteo ha suscitato la curiosità di tanti passanti.
Gli slogan
Le reazioni? Tra le più disparate.
Il corteo era partito dal piazzale davanti al Comune. Esattamente, la piazza dedicata ai “Bambini del Mondo”. Toponomastica evocativa, visto che, tra gli obiettivi della manifestazione, c’era anche quello di protestare contro la decisione della Procura di Padova che ha deciso di impugnare gli atti di nascita di 33 bambini e bambine figli di coppie lesbiche, chiedendo di rimuovere l’indicazione della madre non biologica come seconda madre.
«Questo è solo uno dei recenti attacchi alla comunità #Lgbtqiap+ che fanno parte di un percorso politico repressivo e reazionario delle destre - rimarcano dall’organizzazione del Pride - le stesse che parlano di “famiglia naturale”, concetto logicamente contrapposto a quella pretesa di “innaturalità” che si vuole affibbiare alle famiglie che non rispettano i canoni dell’imposto binarismo eteronormato».