San Benedetto, sul Palariviera proprietari intenzionati a portare il Comune davanti ai giudici

Il Palariviera
Il Palariviera
di Alessandra Clementi
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Martedì 5 Gennaio 2021, 07:10

SAN BENEDETTO - Non più un arbitrato ma un ricorso al Tar. La Palacongressi srl preferisce la strada della magistratura ordinaria per regolare il contenzioso con il Comune a seguito della chiusura della struttura e delle richieste avanzate all’amministrazione e rimaste inevase. Anche se l’obiettivo rimane quello di una transazione e un accordo con l’amministrazione, come auspica uno dei soci l’ingegner Marco Sciarra, per far tornare a vivere una struttura polifunzionale dove transitavano 220mila persone all’anno. 


Già da tempo la Palacongressi aveva presentato la richiesta al Comune di rinegoziare il piano economico finanziario riguardante la struttura di via Aldo Moro. Richiesta rimasta inevasa e situazione peggiorata con l’avvento del Covid. Da qui l’idea di rivolgersi a un arbitrato che la società voleva libero, mentre l’amministrazione aveva chiesto quello amministrato dove gli arbitri sarebbero stati scelti dall’Anac. A questo punto è stata intrapresa la strada del Tribunale amministrativo regionale. Tra l’altro negli anni passati il Comune aveva sollecitato il pagamento dell’Imu, richiesta che non verrebbe contemplata nel piano economico e finanziario del project financing da qui la decisione di rivolgersi al Tar e la vittoria in primo grado da parte della Palacongressi srl a cui il Comune ha risposto andando in appello al Consiglio di Stato. La Palacongressi, ricordiamo, si era aggiudicata il project financing del “panettone” nel 2003 investendo 10milioni di euro. 


Una rinegoziazione temporanea del piano economico finanziario con il pagamento annuo di un canone di 100mila euro da parte del Comune per 2-3 anni. Questa la richiesta che la società aveva rivolto al Comune. Una necessità che era stata ventilata già prima che scoppiasse la pandemia e che è diventata ancora più impellente con il Covid. In forza di quale documento la Palacongressi srl avanza queste richieste? Sulla base di un decreto legato all’emergenza che si sta vivendo e ricordando come nella convenzione stilata tra Comune e Palacongressi srl ci sia scritto che “in caso di forza maggiore” il Comune è obbligato a rinegoziare il piano economico e finanziario. Inoltre la stessa Ati aveva chiesto di poter installare un impianto fotovoltaico sul Palariviera al fine di abbattere i costi delle utenze ma l’amministrazione non avrebbe concesso il diritto di superficie. 
Oggi il Palariviera si ritrova completamente chiuso, sia per quanto riguarda la multisala che sul fronte della convegnistica ma anche tutte le attività interne quindi pizzerie, ristorante, biglietteria.

Un totale di 25 attività per altrettante famiglie rimaste senza lavoro e senza un introito. «Il Palariviera non vogliamo certo cederlo ma tenercelo stretto- afferma Marco Sciarra, uno dei soci- speriamo in questi finanziamenti europei, ma avremmo gradito un maggior coinvolgimento del Comune magari allestendo la stagione teatrale nella nostra struttura e non al Concordia». 


E proprio Sciarra spiega come siano diversi i progetti in serbo per il futuro del Palariviera. Interventi legati a finanziamenti che dovrebbero essere intercettati presso la Regione e l’Europa. A oggi il Palariviera è un vero e proprio palazzo della cultura del sud delle Marche alla pari di realtà come il Rossini di Pesaro e le Muse di Ancona. Tra l’altro l’attuale sala da 990 posti potrebbe essere portata a 1.500 spettatori e questo renderebbe la struttura tra le più capienti del centro Italia. Che tipo di attività sono in programma? Audizioni per giovani, laboratori per le diverse discipline artistiche oltre ovviamente alla ripartenza del cinema che però non sarà prima di due anni, almeno a pieno regime.

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