Cremazione contestata a San Benedetto: al Tar la lite fra fratelli. Nel frattempo uno di loro è deceduto e ha occupato il loculo riservato al familiare

Cremazione contestata: al Tar la lite fra fratelli. Nel frattempo uno di loro è deceduto e ha occupato il loculo riservato al familiare
Cremazione contestata: al Tar la lite fra fratelli. ​Nel frattempo uno di loro è deceduto e ha occupato il loculo riservato al familiare
di Luigi Miozzi
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Venerdì 15 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 12:11

SAN BENEDETTO La cremazione di una salma e la tumulazione di un’altra nel cimitero di San Bendetto è finita al centro di una disputa familiare in cui è stato chiamato il Tar delle Marche a dirimere la controversia. La vicenda risale alla primavera del 2022. Due fratelli si sono rivolti agli addetti dei servizi cimiteriali del comune di San Benedetto manifestando l'intenzione di voler procedere alla cremazione di un terzo fratello defunto e tumulato al civico cimitero.

La sorella

L’amministrazione comunale, nel compiere gli accertamenti di rito, ha appreso però che c'era anche una sorella del defunto ma, tenuto conto che la maggioranza assoluta dei parenti più prossimi del deceduto, era concorde nel procedere con la cremazione, ha dato il via libera all'iter di estumulazione della salma.

Salma che è stata sistemata provvisoriamente nei locali di deposito in attesa che venisse compiuta la cremazione. Nel frattempo, però, uno dei due fratelli è deceduto e i familiari hanno acconsentito a procedere alla sua tumulazione nel loculo che nel frattempo era stato liberato e dove, comunque, avrebbe trovato posto anche l'urna contenente le ceneri dell'altro fratello. La sorella, però, contraria alla cremazione, è ricorsa alle vie legali e tramite il proprio avvocato ha fatto recapitare all’amministrazione comunale una pec con la quale si sollevavano alcune eccezioni procedurali. La sorella rimarcava il fatto che il primo fratello morto non aveva mai espresso la volontà di essere cremato. E a sostegno di questa tesi, ha presentato anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Gli uffici comunali, dopo aver preso in considerazione quanto esposto dal legale della sorella, hanno comunque deciso di dare seguito alla cremazione. La sorella quindfi ha così presentato un ricorso d'urgenza al tribunale ordinario per bloccare la cremazione. Ricorso in parte accolto tanto che il Comune ha scritto agli interessati che l'istanza di cremazione era stata respinta. Conseguentemente, gli uffici hanno proceduto a comunicare anche che la salma del fratello, nel frattempo tumulato nel loculo, doveva essere trasferita altrove per poter procedere alla tumulazione della salma dell’altro fratello che doveva essere cremata.

Il ricorso

A questo punto, il figlio dell'uomo deceduto più di recente si è rivolto al Tar per chiedere la revoca dei provvedimenti emessi nel corso dei mesi. Ricorso che è stato accolto dal Tar che ha motivato la propria decisione sostenendo, tra l'altro, che il tribunale ordinario non era competente per giurisdizione a dirimere il contenzioso e che la decisione del Comune di non procedere alla cremazione risultava viziata poichè mancava qualsiasi valutazione sulla dichiarazione sostitutiva di atto notorio resa dalla donna. Ora i due fratelli defunti potranno riposare in pace.

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