SAN BENEDETTO - «Il sovraindebitamento nasce dall’impossibilità di trovare un accordo con Fedaia, una società di recupero crediti; ed evitare speculazioni». Fausto Calabresi e il suo commercialista Antonio Catalini intendono chiarire le motivazioni che, secondo loro, hanno portato all’accoglimento da parte del tribunale della richiesta della nota famiglia di imprenditori turistici di procedere alla liquidazione controllata del proprio patrimonio.
Le motivazioni
Per il professionista di fiducia dei Calabresi «c’è stata l’impossibilità di trovare un accordo con Fedaia che vanta un credito di due milioni di euro» a suo dire «ampiamente coperti dal patrimonio» anche se allora non è chiaro perché sia possibile accedere alla procedura di sovraindebitamento visto che questa si apre proprio quando non è possibile fare fronte ai propri obblighi nei confronti del creditori. «Fedaia - spiega ancora Catalini ha acquisito il credito vantato dall’ex Banca Marche alla quale si erano rivolti i tre fratelli per ottenere un finanziamento al fine di sostenere gli investimenti per realizzare le opere al Palacongressi e al Multiplex Arcobaleno di Colonnella.
Le intenzioni
«Le nostre intenzioni - chiude l’imprenditore che ha anche presentato un project financing per ristrutturare l’hotel del centro città - sono quelle di far ripartire il Palariviera con una nuova convenzione con il Comune che tenga conto delle mutate esigenze di questi ultimi 13 anni: è stato infatti il settore del cinema che è stato preso a schiaffi a creare questa situazione economica che ci ha costretto a chiudere la procedura».
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