Ripatransone in lacrime per Gianni
papà morto nell'incidente a 41 anni

Ripatransone in lacrime per Gianni papà morto nell'incidente a 41 anni
di Emidio Lattanzi
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Martedì 28 Maggio 2019, 10:45

RIPATRANSONE - Sarà probabilmente restituita oggi, ai familiari, la salma di Gianni Filiaci, il quarantunenne deceduto in seguito ad un tragico incidente stradale avvenuto domenica pomeriggio lungo la Valmenocchia a Massignano. Il corpo del cuoco, che per anni aveva lavorato al Morrisons di Cupra Marittima, è infatti a disposizione della Procura della Repubblica di Fermo che, ieri, ha comunicato ad amici e familiari arrivati all’obitorio dell’ospedale Murri, che prima di questa mattina non avverrà la restituzione della salma per la celebrazione dei funerali che si terranno a Ripatransone. E c’è tutta la cittadina a piangere la morte del padre di famiglia che lascia la moglie, due figli piccoli e con un terzo bimbo in arrivo.
 
Sotto choc la comunità ripana così come quella massignanese che si è trovata ad assistere al secondo schianto, praticamente identico e nello stesso punto, nel giro di una settimana esatta. Domenica scorsa, infatti, una altro violento scontro aveva provocato il grave ferimento di una ragazza di diciotto anni trasportata in elicottero all’ospedale Torrette di Ancona. La giovane fortunatamente è fuori pericolo ma, a questo punto, è inevitabile che chi vive e opera da quelle parti torni a lanciare l’allarme non tanto sulla sicurezza di quel preciso punto quanto sullo stato di cose lungo l’intero tratto massignanese della Valmenocchia. «Occorrono maggiori controlli - afferma Gabriele Crescenzi del ristorante “Le Palme”, il locale che si trova a pochissima distanza dal luogo del tragico schianto di domenica pomeriggio - purtroppo lungo questa strada gli automobilisti tendono ad avere il piede troppo pesante». Crescenzi si rivolge sia al comune di Massignano e alla sua polizia locale che alla Provincia, che ha la gestione e la competenza della strada. «Mantenere il limite di velocità a 50 chilometri all’ora, in una strada dove tutti superano abbondantemente i 70 all’ora, nella migliore delle ipotesi, è una presa in giro - spiega -. Nessuno va a 50 e una volta superato il limite in molti poi non fanno più caso ai numeri raggiunti dal tachimetro».

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