Violenza su una minorenne, la mamma si discolpa: «Non sono senza una morale». Strappelli respinge le accuse

Interrogatori del giudice sul caso di violenza sessuale
Interrogatori del giudice sul caso di violenza sessuale
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Dicembre 2022, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 07:45

ASCOLI - Maurizio Strappelli ha deciso di rispondere alle domande del giudice e di fornire la propria versione dei fatti, rigettando tutte le accuse nei suoi confronti. Il sessantenne ascolano, ieri mattina, assistito dal proprio difensore di fiducia, l’avvocato Paolo Massicci, è stato ascoltato dal gip di Ascoli, Annalisa Giusti, per l’interrogatorio di garanzia che si è svolto all’interno del carcere di Marino del Tronto dove l’uomo è rinchiuso da venerdì mattina quando è stato arrestato dai carabinieri perché sospettato e accusato di aver compiuto atti sessuali con una minorenne, violenza sessuale e minacce.


«Il mio assistito ha risposto a tutte le domande per chiarire la sua posizione – dice Massicci -.

Inoltre, la foto che secondo l’accusa Strappelli avrebbe mostrato alla ragazza in cui sarebbe ritratta la madre durante un rapporto extraconiugale, non è presente agli atti. Ma va chiarito che, qualora anche ci fosse stato, l’uomo ritratto nell’immagine non era Strappelli». Il difensore del sessantenne ascolano tiene poi a chiarire anche un altro aspetto importante: «Dagli atti emerge che la ragazza avrebbe riferito agli inquirenti che Strappelli sarebbe riconoscibile perché avrebbe dei segni particolari sul proprio corpo – dice -. Ma, sul corpo del mio assistito, non c’è traccia di quei segni». L’avvocato Massicci, inoltre, sta predisponendo l’istanza al Riesame per chiedere la revisione della misura cautelare e la scarcerazione del suo assistito, ritenendo che non sussistano i motivi per la custodia in carcere dal momento che non ci sono i pericoli di fuga, di inquinamento delle prove e neppure di reiterazione del reato. Interrogatorio di garanzia pure per la mamma della ragazza che secondo l’accusa avrebbe subito la violenza sessuale, anche lei finita in manette e posta ai domiciliari, poiché, secondo l’accusa, con il proprio comportamento non avrebbe impedito la frequentazione della figlia con Strappelli. La donna accompagnata dall’avvocato Mauro Gionni, ha chiarito la propria posizione, rimarcando la sua condotta morale e negando quanto emergerebbe dagli atti raccolti dalla Procura, soprattutto per quanto riguarda il fatto che avrebbe favorito gli incontri tra la figlia e Strappelli. La donna ha riferito al giudice che, nel momento in cui, a distanza di anni, è venuta a conoscenza di un solo episodio avvenuto tra la giovane e l’uomo, ha immediatamente allontanato la figlia dall’uomo e ha troncato ogni frequentazione in ambito familiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA