ASCOLI - Continua il grido di allarme delle attività commerciali e di ristorazione, alle prese con i pesanti rincari delle bollette. La situazione inizia ad essere insostenibile, sopratutto in vista dei prossimi mesi.
«La situazione è devastante. È arrivata una bolletta da 4.000 euro, mentre in precedenza eravamo intorno ai 1.700 - spiega Marco Poli del ristorante La Taverna di Cecco. - Se si continua così, chiuderemo. Stiamo al limite e lavoriamo solo per pagare, senza avere più niente per noi da ormai due anni. Abbiamo dei dipendenti ma è tutto aumentato, comprese le materie prime. I rialzi dell’energia mi danno l’impressione di essere speculazione. Ci stanno prendendo in giro ma l’italiano non si ribella. Siamo già con un piede dentro la fossa e gli aiuti, adesso, sarebbero irrilevanti. Tanti colleghi rischiano la chiusura, un’azienda piccola come la nostra spende 70mila euro l’anno di luce e dove vogliamo andare con questa situazione?».
La richiesta
«Lo scorso anno, nell’agosto 2021, avevamo ricevuto una bolletta di quasi duemila euro - evidenzia Berardo Oliveri di Dica Duca. - L’ultima, relativa allo scorso luglio, è di seimila euro.
Tanti rischi
«Noi paghiamo sempre tanto. Spendiamo circa quattromila euro al mese di luce e 1.500 di gas - aggiunge David Vitelli di Mister Ok. - Noi continuiamo a lavorare, ma non possiamo mandare via i nostri dipendenti. Non è facile dire “chiudiamo e arrivederci”. Ci sarà qualche aiuto dello Stato?». « Inizio a vergognarmi di essere italiano. Il peggio viene sempre dietro e non so come andremo a finire - sottolinea Gigi Argira de Il Ruspante. - Dopo il Covid, il lavoro è diminuito e le bollette sono triplicate. Non abbiamo ricevuto nessun auto. Non riusciamo a trovare nuovi dipendenti e siamo in difficoltà. Le cose cambieranno ma in peggio. Noi stiamo pagando anche le bollette del locale di Roccafluvione che è ancora chiuso. Mi faccio coraggio, ma il coraggio finisce, non so a che punto si arriverà. Non voglio chiudere dopo 50 anni di attività e mandare all’aria tanto lavoro».
«Solo a luglio 2022, rispetto al 2021, l’aumento dell’energia è del 121%. Parliamo di 1.500 euro di differenza - sottolinea Daniele Fabiani del Ristorante Vittoria. - Anche per quanto riguarda la bolletta del gas siamo su queste cifre. I prodotti sono aumentati del 30%: è un momento difficile dopo tutto quello che abbiamo passato, ci mancava solo questo. Servono sgravi fiscali e noi non vogliamo aumentare i prezzi, ma bisogna far riportare i conti, altrimenti si chiude. Siamo spaventati da quello che potrà accadere ad ottobre. Non posso nemmeno assumere nuovo personale perché non riesco a trovare nessuno. Io faccio contratti regolari ma nessuno vuole farlo. Io devo tenere i miei dipendenti. È una squadra che sta con me da tanto tempo, i costi di esercizio sono enormi ma serve un alleggerimento fiscale sui costi aziendali».
I budget
Anche le pasticcerie non se la passano bene. «Le bollette sono triplicate. Non ci sono i consumi e quando arrivano bollette pesanti, il futile viene cancellato dalle famiglie - aggiunge Mario Angelini dell’omonima pasticceria. - Se le cose continuano così, dovremo ridimensionare o anche peggio».