ASCOLI La protesta dei trattori è arrivata anche nel Piceno. Un centinaio di mezzi, con tanto di cartelli e tricolori che facevano bella mostra sui mezzi, si sono dati appuntamento ieri mattina a Castel di Lama per protetestare, così come sta avvenendo in tutta Italia e anche in altri Stati, nei confronti dell’Unione europea e della politica che sta attuando in materia di agricoltura.
Il raduno
Gli imprenditori agricoli, provenienti dai comuni della Vallata del Tronto ma anche dall’entroterra piceno, esasperati da una situazione che sta diventando sempre più insostenibile, si sono messi alla guida dei loro trattori per radunarsi in un terreno antistante l’azienda Ecoservice di Giuseppe Traini, che per anni ha organizzato nel comune lamense la Fiera dell’agricoltura e che ha voluto così testimoniare il proprio sostegno all’iniziativa.
I cartelli
«È venuta a mancare l'agricoltura italiana, ne danno il triste annuncio allevatori e coltivatori»; «Finita l'agricoltura verrà la fame» le scritte sui cartelli esposti sui trattori. «Noi nel sacco mettiamo farro, legumi e polline, ottime fonti proteiche vegetali. Per noi i grilli devono allietare le nostre calde serate estive con il loro canto di corteggiamento» afferma un manifestante. E proprio ieri hanno lanciato l’ultimatum: «se entro sabato a mezzogiorno il ministro Lollobrigida non riceverà una nostradelegazione, i trattori provienti da tutta Italia, tra i quali anche quelli che arriveranno dal Piceno, entreranno dentro Roma con le conseguenze che una simile decisione potrebbe comportare» minacciano. «Gli agricoltori - dice Maurizio - chiedono l’annullamento di tutti i patti bilaterali con i paesi che non appartengono all’Unione europea che starebbero dando il colpo di grazia alle aziende agricole italiane. Queste sarebbero costretto a subire la concorrenza sleale dei produttori di quei paesi che, non essendo soggetti agli standard di sicurezza alimentare imposti dall’Unione europea produrrebbero a costi più bassi». E così è scattata la protesta che in breve tempo si è allargata a macchia d’olio in tutta Europa ed in particolare in Germania, Francia ed Italia. Un movimento che ora è giunto anche nel Piceno dove le aziende agricole rappresentano un comparto assai importante per l’economia del territorio.