ASCOLI - Con 16 voti a favore 5 astenuti e 8 contrari ,l’assemblea dell’Ata ha approvato il Piano d’ambito dei rifiuti. Una seduta tesissima con scambi anche forti tra favorevoli e contrari. Gli ultimi importanti sviluppi, che hanno preso impulso anche dalle sollecitazioni che la Regione Marche ha espresso a tutte le ATA marchigiane al fine di concludere il processo di pianificazione entro il prossimo dicembre e ieri sera è giunta la votazione favorevole. A favore hanno votato Ascoli, Grottammare San Benedetto, Monsampolo, Spinetoli e altri 11 comuni, mentre il fronte del no ha visto schierato Appignano, Castignano e Castel di Lama in primis.
Il progetto
« Abbiamo sempre cercato di trovare largo consenso per un progetto partito nel 2019 e presentato ad agosto da Ascoli Servizi Comunali- aggiunge il vicesindaco di Ascoli Gianni Silvestri- Lo studio Oikos ha sostenuto che con questo piano c’è una notevole riduzione delle tariffe, ci sono interventi nelle frazioni e anche per l’educazione civica nelle scuole. Tutte le province hanno approvato il Piano e sarebbe stata una grande sconfitta se non lo avessimo fatto, con il rischio del commissariamento- dice Silvestri- C’è stato un voto trasversale dei sindaci e credo che questo è un progetto ambizioso che vede i rifiuti come risorsa. Tutto è migliorabile ma era urgente la sua approvazione e siamo arrivati lunghi. Non ci sono siti alternativi ma Ascoli non fa progetti contro qualcuno: il problema era trovare un sito idoneo per il biodigestore che sarà una struttura pubblica a differenza della struttura di Force di cui si parla - dice Silvestri- Facciamo tutto per la riduzione delle tariffe visto che tutto sta aumentando». «C’era urgenza di decidere. Questo piano darà una svolta al territorio.
I risparmi
« Non sono convinto che ci saranno dei risparmi e questo lo vedremo tra diversi anni- aggiunge il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio - Noi ci troviamo un piano d’ambito dove saremo gli unici a fare il CSS in tutta la regione (combustibile solido secondario, ndr). Nessuno indica qual è il biodigestore perché stiamo facendo una lesione della libera concorrenza. Il verde a Fermo costa 65 euro, noi lo paghiamo 110, non ci stiamo chiedendo perché paghiamo più degli altri?»