Ascoli, il vescovo D'Ercole promette
"Il Cinema Piceno ​aperto pure di giorno"

Ascoli, il vescovo D'Ercole promette "Il Cinema Piceno ​aperto pure di giorno"
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:03 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 08:58
ASCOLI - La diocesi di Ascoli non teme il ricorso al tribunale del gestore Paolo Ferretti e rivuole indietro il Cinema Piceno.

"Noi andiamo avanti e non ci fermeremo, sappiamo di agire in nome della comunità" ha detto il vescovo, Giovanni D'Ercole, all'indomani della fissazione dell'udienza del 27 novembre per discutere il reclamo presentato da Paolo Ferretti, gestore dal 1979 del Piceno. "E' un diritto legittimo della proprietà riavere indietro l’immobile per trasformarlo in un polo culturale e sociale aperto a tutti" ha proseguito il presule che ha inteso così entrare in merito ad una situazione che da settimane tiene col fiato sospeso la città. Secondo il progetto che la diocesi ha studiato per la nuova vita della Multisala Piceno, l'edificio resterà sede di programmazione cinematografica ma, collateralmente, sarà utilizzato anche per tante altre attività. "Rimarrà sempre un cinema a tutti gli effetti, mantenendo anche le proposte d'essai a cui i cinefili dimostrano di tenere tanto" continua, evidenziando che l'intento è quello di aprirlo dalla mattina alla sera, e di lasciarlo sempre a disposizione della gente. Secondo la Curia, l'obiettivo imminente è quello di utilizzarlo per il Giubileo, avvenimento per il quale la diocesi di Ascoli ha in serbo numerose iniziative. Un compito che tuttavia si presenta difficile da attuare, dati i termini dell'iter legale attualmente in svolgimento. "Probabilmente, si prevede un periodo in cui il Piceno dovrà rimanere chiuso ma l'obiettivo, una volta ripartiti, è molto chiaro, e cioè di affidarlo ad associazioni e gruppi culturali per dar loro vita a molteplici attività" sottolinea il vescovo, certo che il ruolo della Chiesa sia comunque ecumenico. Dunque, attendendo gli sviluppi affidati alla giustizia, l'unica certezza ora è che un accordo tra le parti prima dell'udienza del 27 novembre non ci sarà e che, in alcun caso, la diocesi è disposta a lasciare a Ferreti il Piceno. "Il mio compito è quello di favorire la partecipazione, l'aggregazione, la condivisione tra le persone, e l'edificio di largo Manzoni sarà a disposizione proprio per questo" ha concluso D’Ercole.
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