In ferie a Lampedusa come volontari Cri nell’inferno dell’hotspot. Il racconto degli ascolani Anna Maria e Maurizio

Maurizio Catagna e Anna Maria Biancucci
Maurizio Catagna e Anna Maria Biancucci
di Pierfrancesco Simoni
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Sabato 16 Settembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:04
ASCOLI - Due volontari ascolani della Croce Rossa, Anna Maria Biancucci e Maurizio Catagna, infermiera lei, agente di Polizia lui, hanno deciso di trascorrere le loro agognate ferie nell’hotspot di Lampedusa per aiutare chi approda disperatamente alle porte dell’Europa. Sono rimasti nell’isola dal 1 al 9 settembre. Anna Maria ha prestato servizio nell’infermeria dove giungevano dal porto, dopo lo sbarco, le persone con i codici più gravi. Maurizio fungeva da autista per chi doveva spostarsi all’interno di Lampedusa.  


 
«A Lampedusa c’è un’emergenza - ha rivelato Anna Maria - l’hotspot è sotto organico, per cui ci siamo detti che un’operazione umanitaria ha bisogno di uomini e donne di buona volontà e tanta solidarietà. Così, non abbiamo esitato e siamo partiti. Le immagini in televisione mi hanno molto scosso e volevo rendermi conto di persona della portata di questa tragedia. Basta vedere i loro volti per capire la disperazione. Hai tutte le risposte. Alla fine non riuscivo più a guardarli in viso. Noi italiani, da casa, non riusciamo a comprendere la portata di questa immane emergenza». Maurizio aveva già prestato servizio a Lampedusa come agente di Polizia e aveva già vissuto in prima persona questa situazione. «È un’esperienza che ti rimane dentro - racconta - ma che riesci a rielaborare e a comprendere del tutto solo dopo che sei tornato a casa e sono passati dei giorni.

La loro condizione è tragica. Alcuni genitori arrivano perfino ad affidare i loro figli piccoli o adolescenti a degli sconosciuti pur di evitare che restino nel loro Paese. Si augurano di dare loro un futuro migliore».

Le storie
 

La mente di Anna Maria e Maurizio è affollata di ricordi che non si cancelleranno mai. «Mi ha colpito la storia di una bambina di 14 anni - dice Anna Maria - arrivata in Italia dopo essere rimasta per qualche tempo in Libia in attesa di imbarcarsi. Quando è venuta da noi in infermeria abbiamo scoperto che era incinta. Le è stato chiesto se voleva sentire il battito del nascituro, ma ha rifiutato e singhiozzando chiamava la mamma. È stata trasferita in un altro centro. Tanta è stata la tristezza che non ho voluto sapere di più». Anche Maurizio racconta un’altra storia di dolore e tristezza: «Mi è capitato di vedere un bambino di circa 10 anni. Ha visto il tatuaggio che aveva sulla pelle una volontaria della Croce rossa e le ha chiesto cosa significasse. Lei le ha spiegato che era un riferimento alla mamma. Lui le ha raccontato che aveva perso la mamma durante la traversata».

I ringraziamenti


 
«Posso solo ringraziare i due volontari che hanno messo a disposizione le proprie competenze e le proprie capacità al servizio di donne, bambini e uomini per cercare di rendere il più possibile sereno il loro approdoo dopo un lungo ed atroce viaggio» dice la presidente del comitato della Cri di Ascoli, Cristiana Biancucci.  

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