«A Lampedusa c’è un’emergenza - ha rivelato Anna Maria - l’hotspot è sotto organico, per cui ci siamo detti che un’operazione umanitaria ha bisogno di uomini e donne di buona volontà e tanta solidarietà. Così, non abbiamo esitato e siamo partiti. Le immagini in televisione mi hanno molto scosso e volevo rendermi conto di persona della portata di questa tragedia. Basta vedere i loro volti per capire la disperazione. Hai tutte le risposte. Alla fine non riuscivo più a guardarli in viso. Noi italiani, da casa, non riusciamo a comprendere la portata di questa immane emergenza». Maurizio aveva già prestato servizio a Lampedusa come agente di Polizia e aveva già vissuto in prima persona questa situazione. «È un’esperienza che ti rimane dentro - racconta - ma che riesci a rielaborare e a comprendere del tutto solo dopo che sei tornato a casa e sono passati dei giorni.
Le storie
La mente di Anna Maria e Maurizio è affollata di ricordi che non si cancelleranno mai. «Mi ha colpito la storia di una bambina di 14 anni - dice Anna Maria - arrivata in Italia dopo essere rimasta per qualche tempo in Libia in attesa di imbarcarsi. Quando è venuta da noi in infermeria abbiamo scoperto che era incinta. Le è stato chiesto se voleva sentire il battito del nascituro, ma ha rifiutato e singhiozzando chiamava la mamma. È stata trasferita in un altro centro. Tanta è stata la tristezza che non ho voluto sapere di più». Anche Maurizio racconta un’altra storia di dolore e tristezza: «Mi è capitato di vedere un bambino di circa 10 anni. Ha visto il tatuaggio che aveva sulla pelle una volontaria della Croce rossa e le ha chiesto cosa significasse. Lei le ha spiegato che era un riferimento alla mamma. Lui le ha raccontato che aveva perso la mamma durante la traversata».
I ringraziamenti
«Posso solo ringraziare i due volontari che hanno messo a disposizione le proprie competenze e le proprie capacità al servizio di donne, bambini e uomini per cercare di rendere il più possibile sereno il loro approdoo dopo un lungo ed atroce viaggio» dice la presidente del comitato della Cri di Ascoli, Cristiana Biancucci.
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