ASCOLI - Dopo le maxi bollette, arrivano tributi e imposte locali da pagare. Dopo rinvii e slittamenti, anche per l’emergenza covid, a Palazzo San Filippo sono state definite le tariffe per l’applicazione del Canone unico patrimoniale, la nuova tassa che include Tosap, Cosap e imposte pubblicitarie e che i cittadini debbono pagare entro il 30 giugno, grazie ad una ulteriore proroga. Ma al di là della determinazione delle tariffe, il gran lavoro degli uffici provinciali è servito anche a catalogare strade e aree di competenza dell’ente per poter applicare riduzioni o maggiorazioni in base alla tipologia; cioè, in alcune strade occupare il suolo pubblico costerà di più rispetto ad altre.
Con il decreto che è stato firmato dal presidente della Provincia Sergio Loggi, sono state definite le tariffe da pagare per l’annunciato Canone unico patrimoniale che sarebbe dovuto scattare già dallo scorso anno, ma che poi è slittato per le esenzioni governative legate al covid. In pratica, entro il 30 giugno dovranno procedere al pagamento della tassa che riguarda sia la vecchia Cosap, ovvero gli accessi carrabili su strade provinciali di tipologie anche agricola, artigianale, industriale, di impianti di carburante, oltre alla vecchia Tosap con tutto il discorso delle occupazioni del suolo e del sottosuolo pubblico per cantieri, spettacoli e manifestazioni, l’uso di aree per attività commerciali e per i mercati ambulanti, edicole e chioschi ma anche per canalizzazioni, allacci, attraversamenti e impianti pubblicitari.
Per questo motivo, l’amministrazione provinciale ha provveduto a classificare le 255 arterie di propria competenza secondo tre differenti tipologie. Le strade di tipologia 1 sono quelle in cui si pagherà di più, mentre la seconda e la terza tipologia prevedono tariffe ridotte. Nella prima tipologia di strade, con la tariffa più alta per il canone patrimoniale, rientrano tutte le strade degli agglomerati industriali sul Tronto, il raccordo Ascoli Mare-Porto d’Ascoli, la Valtesino, la circonvallazione di Offida e la Mezzina. Poi, con tariffe gradualmente ridotte, ci sono le altre due tipologie che interessano ben 250 strade picene.
Le tariffe che sono state elaborate dai tecnici di Palazzo san Filippo, infatti, si applicheranno soltanto sulle strade che risultano essere di competenza dell’ente. Mentre per le altre aree e arterie stradali saranno competenti i Comuni. E a tal proposito, ad esempio, ad Ascoli città l’Arengo sta studiando lo sblocco della possibilità di occupazione di aree pubbliche per il commercio e altre attività sempre in misura raddoppiata ma pagando solo la metà della superficie concessa.
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