ASCOLI - L’avvio della bonifica nella vasca di prima pioggia entro i primi sei mesi del 2022: questa la prima tappa del cronoprogramma messo a punto dal sindaco Marco Fioravanti e dal commissario incaricato, il generale Giuseppe Vadalà, nel corso dell’ultimo incontro, a Roma, per sbloccare un lungo percorso che dovrebbe poi portare ad avviare il processo per cancellare ogni traccia di inquinamento su tutta l’area ex Carbon entro il 2023.
Il prossimo anno dovrebbe iniziare l’attività per rimuovere, una volta per tutte, la cicatrice della maxi-multa europea, legata proprio a quella vasca all’interno dell’ex stabilimento industriale. Sul fronte ambientale, dunque, arrivano punti fermi riguardo la tempistica, con l’obiettivo di definire il cammino per risolvere un rebus apparentemente inestricabile che ormai da troppi anni, tra burocrazia e ostacoli di vario genere, si trascina avanti in attesa dello sblocco. La visita, circa 48 ore fa, del primo cittadino ascolano al commissario Vadalà, dunque, va proprio in questa direzione. Un incontro seguito a quello di inizio ottobre, tra le parti, a Palazzo Arengo. Con l’amministrazione comunale e Fioravanti che, guardando verso l’orizzonte, ribadiscono la volontà di realizzare al posto dell’ex fabbrica un grande parco pubblico stile Villa Borghese a Roma, con finanziamenti da intercettare per poter contestualmente ridurre gli insediamenti residenziali nell’area.
Dal nuovo faccia a faccia tra il sindaco Fioravanti e il generale Vadalà sta prendendo forma, dunque, un cronoprogramma di massima per quel che riguarda tutte le attività finalizzare alla bonifica dell’intera area ex Carbon, ormai da anni rilevata dalla società Restart proprio per il recupero di quella zona a pochi passi dal centro storico. Anni di burocrazia, ostacoli e attese che ora portano tutta la pratica a ridosso dell’avvio delle operazioni per eliminare l’inquinamento e restituire dignità e futuro a quell’area.
Mentre si prepara il terreno per il via libera alla fase della bonifica, si lavora anche per andare a intercettare le possibili risorse economiche, tra finanziamenti nazionali ed europei, per poter cavalcare il progetto di riqualificazione dell’area ipotizzato dal sindaco, mirato a trasformare gran parte della zona dell’ex stabilimento industriale in un ampio parco pubblico sul genere di Villa Borghese a Roma. Un grande polmone verde, dopo decenni di inquinamento, a ridosso del cuore della città. Una strategia che parallelamente prevede, per lasciare spazio al verde, una importante riduzione degli insediamenti edilizi residenziali previsti inizialmente nell’area ex Carbon. E, quindi, che include la necessità di andare a recuperare le necessarie risorse per realizzare in ogni caso il progetto a fronte della riduzione degli appartamenti da realizzare e, quindi, per la Restart, delle somme in entrata inizialmente ipotizzate per sostenere tutta l’operazione. Ci si guarda intorno, dunque, per catalizzare fondi adeguati, dopo che anche sul fronte del Pnrr al momento non sono arrivate delle risposte ufficiali, considerando che il progetto per il recupero dell’ex Carbon è stato inserito solo tra quelli a media priorità del Contratto istituzionale di sviluppo. Ma, come si dice in questi casi, la speranza è l’ultima a morire.
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