ASCOLI - «L’amore per il bello è il capitale culturale di ogni popolazione, soprattutto per coloro che vivono in ambienti artistici e storici di enorme valore». Questo pensiero di Luciano Vizioli, presidente dell’associazione Angeli del bello, racchiude lo spirito che anima ormai da cinque anni il gruppo di volontari che si muovono per aiutare la città a sconfiggere il fenomeno degli imbrattamuri.
L’associazione è nata nel 2018 con lo scopo di ripulire la città dalle scritte e dai segnacci che negli anni hanno colpito edifici e monumenti: un centinaio di soci che, a rotazione, si animano di pennelli e buona volontà e che, nei casi più delicati, eseguono azioni di ripristino insieme con imprese professionali e con in mano il nulla osta rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.
Gli interventi
«In tutti questi anni sono stati quasi 150 gli interventi effettuati, tra i più piccoli e quelli i maggiormente complessi» racconta Vizioli, parlando del lavoro svolto gratuitamente. «Ci sono state varie azioni particolarmente impegnative, perché necessitavano di un lavoro esteso: penso al Cristo Re, recentemente tornato a nuova vita ma anche a rua del Macello, che unisce piazza Roma e piazza del Popolo, brutalizzata dalle bombolette spray» rammenta il presidente degli Angeli del Bello.
«Delicato è stato anche quanto fatto in piazza San Gregorio, in mano agli imbrattatori che avevano colpito anche via Tornasacco» ricorda Vizioli come questo sia stato uno dei più difficili interventi portati a termine, insieme a quello effettuato in piazza San Tommaso, dove erano stati danneggiati anche i giochi dei bambini e il portone della chiesa, poi ricostruito con l’ausilio di locali artigiani del legno.
La abitudini
Le cattive abitudini dei residenti hanno il loro peso. «Penso al chiostro di San Francesco e ai basamenti delle colonne, con i ragazzi che ci camminano e ci si siedono sopra oltre ai cani che ci fanno i bisogni» ricorda Vizioli e poi ammonisce: «Non possiamo sostituirci ai restauratori e, pur muovendoci con pulitrici specifiche per il travertino, abbiamo sempre bisogno di esperti e autorizzazioni» avverte il presidente del gruppo di volontari, che vede come vicepresidente Vincenzo Zaffarano.
«Una cosa però voglio dirla: dal 2018, cioè da quando abbiamo cominciato, qualcosa è cambiato, perché seguendo il nostro esempio hanno iniziato a pulire anche gli altri.