Ascoli, allarme legionella nell'acqua:
l'Arengo chiude una piscina privata

Ascoli, allarme legionella nell'acqua: l'Arengo chiude una piscina privata
di Luigi Miozzi
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Sabato 30 Marzo 2019, 10:05
ASCOLI - Allarme legionella in una delle piscine presenti in strutture ricreative private del territorio comunale. Il sindaco Guido Castelli ha emesso l’ordinanza di sospensione delle attività solo per quanto riguarda l’uso della piscina e imposto l’immediata bonifica degli ambienti in cui le analisi hanno rilevato la presenza del batterio. Il provvedimento si è reso necessario sulla base dei risultati dei test di laboratorio effettuati sui campioni prelevati dal personale del dipartimento di prevenzione dell’Asur dell’Area vasta 5 durante uno dei controlli effettuati nella struttura lo scorso 13 marzo. 
 
Dalle analisi effettuate dall’Arpam di Pesaro i batteri di legionella sono stati riscontrati sui prelievi effettuati nelle docce dello spogliatoio dei bambini, la doccia di accesso alla vasaca e la doccia dell’area benessere. I risultati sono stati inviati al dipartimento prevenzione dell’Area vasta che mercoledì scorso le ha protocollate all’Arengo. Da qui l’ordinanza del sindaco Castelli che, oltre alla sospensione delle attività, ha imposto anche l’immediata bonifica delle aree che sono risultate positive alle analisi. Di conseguenza il titolare della struttura dovrà intervenire anche in tutta la rete idraulica che verrebbe estesa anche ad eventuali cisterne e serbatoi al servizio della piscina. Contestualmente si dovrà procedere anche con una serie di prescrizioni elencate nella stessa ordinanza. Prima di effettuare nuove analisi, bisognerà provvedere alla pulizia e decalcarizzazione degli ambienti, la loro disincrostazione chemica e il successivo lavaggio. Inoltre, come intervento di prevenzione dalla legionella si procederà con lo shock termico, iovvero un particolare trattamento di bonifica per eliminare le condizioni di sopravvivenza del batterio che solitamente prolifera nell’acqua ad una temperartura compresa tra i 24 e 42 gradi. Successivamente, dovrà essere effettuata anche una iperclorazione shock, ovvero l’utilizzo in dosi massicce di cloro per compiere una profonda azione antibatterica. Solo dopo che il titolare della struttura avrà comunicato il termine dell’interventoi e i risultati delle analisi effettuate in autocontrollo, l’Asur procederà ad effettuare nuovi campionamenti e a inviarli all’Arpam di Pesaro che effettueranno le analisi. Se i risultati dovessero dare esito negativo e scongiurare la presenza di agenti patogeni come quello della legionella, sulla base di un nuovo parere igienico sanitario, verrà revocata l’ordinanza sindacale. 
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