Verrocchio, cantiere fermo. Braccio di ferro con la ditta: «Lavori o fine del contratto»

Verrocchio, cantiere fermo. Braccio di ferro con la ditta: «Lavori o fine del contratto»
Verrocchio, cantiere fermo. Braccio di ferro con la ditta: «Lavori o fine del contratto»
di Andrea Maccarone
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Domenica 4 Febbraio 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:09

ANCONA Il Verrocchio sospeso in un limbo. In settimana il sindaco Daniele Silvetti riunirà intorno a un tavolo l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini, e i tecnici per decidere se proseguire con l’incarico affidato all’impresa, il Consorzio Rennova, oppure rescindere l’accordo. Un bivio da brividi, perché nell’eventualità di un taglio netto con la ditta appaltatrice si dovrà lavorare ad una nuova gara e ad un ulteriore affidamento. Con il rischio di andare ben oltre i termini previsti dal Ministero, fissati a fine 2024, per l’erogazione del finanziamento di 3 milioni di euro per la realizzazione dell’opera.

La riunione

«Nell’eventualità chiederemo una proroga - afferma Silvetti -, in ogni caso in settimana vorrò un report preciso da parte del dirigente (Stefano Capannelli, ndr) e dall’assessore Tombolini e decideremo se andare verso la rescissione del contratto». Gli enormi ritardi nella prosecuzione del cantiere sono ascrivibili a varie ragioni. L’impresa adduce problemi relativi alla mancanza di personale e difficoltà nel reperire le materie prime. Ma nelle pieghe della questione sarebbero entrati i 300mila euro di penali che il Comune starebbe già applicando alla ditta proprio per i ritardi nella consegna dell’opera. Somma che il Consorzio Rennova non sarebbe disponibile a riconoscere e pertanto si starebbe attuando un braccio di ferro tra le parti.

L’accusa

«Questo è il risultato di quanto abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione» accusa il sindaco. «Ci siamo trovati tra le mani ditte problematiche» incalza. Intanto l’edificio che sorge nel cuore dell’autostazione aspetta ancora la consegna delle vetrate che sarebbero già dovute essere installate ad autunno scorso. E pensare che neanche un mese fa l’assessore Tombolini esultava per il rischio evitato di un’incompiuta. Dalla rivisitazione del programma del bando periferie era stato intercettato 1 milione di euro per la progettazione e realizzazione di tutta la parte digitale per il funzionamento del parcheggio (220 stalli) e dell’autostazione stessa. Tre settimane dopo la doccia gelata: il cantiere è semideserto. I lavori procedono col contagocce.

Le tensioni

Il Comune ha già versato all’impresa 1,2 milioni di euro nei tre step previsti dai rispettivi stati di avanzamento: 294mila euro ad ottobre 2022, 121.483 euro a giugno scorso e 928mila euro ad ottobre scorso. A cui, però, sono già state applicate le relative penali. Ma a fronte dell’importo contrattuale dell’opera (3 milioni di euro) a norma di legge il Comune dovrebbe applicare il massimo previsto, ovvero il 10% del valore. Da qui la cifra di 300mila euro che il Consorzio Rennova andrebbe a maturare a fine lavori. Questo avrebbe generato «tensioni tra la ditta e il Comune, che spero possano essere risolte tramite un accordo che stia bene ad entrambe le parti - commenta il direttore dei lavori, l’architetto Andrea Marasca -. L’Amministrazione ha interesse che l’opera venga portata a termine. Lo stesso vale per la ditta appaltatrice. Se si dovesse passare ad un’altra impresa i tempi si allungherebbero, quindi bisogna ponderare bene una serie di fattori».

La prima pietra del cantiere è stata posata nel marzo del 2021. L’autostazione avrebbe dovuto vedere la luce a settembre del 2022. Nel mentre una serie di proroghe, solleciti e diffide. Da una prima revisione del cronoprogramma il termine era slittato a gennaio 2023, poi aprile 2023. Ad inizio anno era satato annunciata la deadline di giugno 2024. Oggi non c’è più un orizzonte temporale.