Ancona, luce per il Tambroni: «Vogliamo trasferirci tutte le case di riposo». Svolta per il pensionato-fantasma dell’Inrca

Caucci: «L’obiettivo: acquistarlo per gli ospiti di Benincasa, Villa Almagià e Cigno»

Ancona, luce per il Tambroni: «Vogliamo trasferirci tutte le case di riposo». Svolta per il pensionato-fantasma di proprietà dell’Inrca
Ancona, luce per il Tambroni: «Vogliamo trasferirci tutte le case di riposo». Svolta per il pensionato-fantasma di proprietà dell’Inrca
di Federica Serfilippi
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Lunedì 13 Novembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:39
ANCONA Dopo 18 anni di vuoto qualcosa si muove. Si è accesa una fiammella di speranza per poter cancellare il degrado che dal dicembre 2005, anno del taglio del nastro, attanaglia il Tambroni, struttura per anziani di proprietà dell’Inrca dove nessun pensionato ha mai messo piede a causa di problemi strutturali. Uno dei simboli delle incompiute della città potrebbe essere acquistato dal Comune. È un’ipotesi, ancora in fase embrionale, ma l’amministrazione sta pensando di convogliare nel maxi immobile di via Cupa di Posatora le tre strutture per anziani (anche non autosufficienti) e disabili presenti in città e gestite dal Comune. E quindi: Villa Almagià (via Redipuglia), Il Cigno (via Veneto) e la Benincasa (via Podesti). Una novantina di posti in tutto.  


L’iter


Si tratterebbe di riadattare gli spazi del Tambroni per una maxi cittadella dedicata agli anziani. Per il progetto la giunta Silvetti dovrà confrontarsi con la Regione e l’Inrca, la quale vorrebbe disfarsi dell’immobile da quasi 25mila metri quadrati e costato 8 milioni di euro. «La richiesta di spazi per gli over 65 - dice l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, l’avvocato Manuela Caucci - è sempre maggiore, così come la necessità di avere dei servizi di sostegno. Oltretutto, si andrebbe a riqualificare un immobile devastato dal degrado. L’ipotesi è poter acquistare la struttura». In che modo e con quale sforzo economico, è ancora troppo presto per dirlo. «Deve essere avviato un percorso - afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Tombolini - con Regione e Inrca, tenendo presente che va fatta una valutazione economica: sia per i costi di gestione delle tre strutture che gestisce il Comune, sia eventualmente per concentrarle tutte in una unica location». 


L’analisi


Sulle tre residenze l’amministrazione ha avviato una analisi di vulnerabilità sismica.

Nel caso dovessero essere affrontati dei lavori di manutenzione, l’investimento economico potrebbe non essere ininfluente sul bilancio. Per non parlare, poi, dei costi. Di qui, l’idea di poter convogliare gli ospiti degli immobili in un solo edificio, previsto delle dotazioni per l’assistenza socio sanitaria. In questo modo vivrebbe finalmente una struttura che, di fatto, non è stato mai operativa. A 4 mesi dall’inaugurazione-beffa, la procura aveva sequestrato il pensionato per problemi di costruzione. Nessuno ha pagato per l’incompiuta: tutti assolti nel 2011, senza esito la causa da 10 milioni intentata dall’Inrca contro la ditta appaltatrice. Negli anni, l’immobile è diventato il pane quotidiano di vandali e ladri. L’ultimo assalto c’è stato nei giorni scorsi. Nonostante la videosorveglianza, qualcuno ha abbattuto parte del cancello che dà accesso al parcheggio del pensionato fantasma.


L’altro scempio


Ma il Tambroni non è l’unico edificio horror presente a Posatora. In via Alpi campeggia un altro simbolo del degrado: l’ex Assaam. L’ex sede dell’Agenzia per i servizi all’agricoltura, di proprietà della Regione, è chiusa dal 2010. Da allora è diventata un covo di sbandati, vandali e incivili, considerando le discariche a cielo aperto che campeggiato nel perimetro dell’immobile. È in vendita ma nessuno lo vuole, il minimo dell’offerta privata è di 900.830 euro. E intanto la Regione dovrà sborsare 1,6 milioni per liberarlo dall’amianto.

 

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