Sparisce il cartello del belvedere, si riaccende la contesa per la spiaggia di Sottosanta

La spiaggia di Sottosanta, al centro di una contesa tra Sirolo e Numana
La spiaggia di Sottosanta, al centro di una contesa tra Sirolo e Numana
di Arianna Carini
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Domenica 9 Agosto 2020, 04:09 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 10:40

SIROLO - Sottosanta o del Frate? L’eterna disputa sul nome della spiaggia ricadente sotto il Comune di Sirolo ma morfologicamente inglobata nel territorio di Numana, torna alla ribalta dopo l’atto vandalico che alcuni giorni fa ha visto sparire il cartello apposto dalla precedente Amministrazione nel belvedere intitolato a Don Nazzareno Marinelli, “religioso benefattore di Sirolo” dal quale, come recitava la targa rimossa da ignoti, “prende il nome la sottostante spiaggia del Frate”.

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L’appello
Un episodio denunciato alle forze dell’ordine contestualmente all’estirpazione di tre alberi, piantati lo scorso anno dalla nuova Giunta nel corso di una iniziativa con le scuole, che è venuto alla luce il giorno della visita a Sirolo di una piccola delegazione di cittadini numanesi, appellatasi al sindaco Moschella «affinché ristabilisca la verità storica» e «inserisca la doppia nomenclatura nelle insegne indicanti la spiaggia». L’argomento, apparentemente secondario, è in realtà molto sentito dai residenti di Numana, da sempre i principali fruitori di questo lembo di costa che fino ai primi del ‘900 non esisteva e oggi viene pubblicizzato attraverso i principali strumenti turistici con il più recente nome di spiaggia del Frate, nonostante fino a qualche tempo fa fosse per tutti la spiaggia di Sottosanta. In prima fila in questa battaglia etimologica supportata da anni di studi e dal certosino rinvenimento di antichi documenti, è Pietro Marchetti Balducci, classe 1928, memoria storica locale e autore di diversi scritti sulle radici di Numana. 
«L’origine del nome è dovuto al fatto che nel terreno sopra l’arenile, dove attualmente c’è il parco dell’hotel e in corrispondenza al retro della vecchia chiesa del Santuario, si trovava il camposanto - afferma Marchetti Balducci -. Nel 1500/1600 gli abitanti erano 300, non esisteva il cimitero comunale ed era consuetudine tumulare le salme dietro le chiese. Certo è pertanto che la spiaggia abbia avuto questa definizione per via del camposanto sovrastante, chiamandola appunto spiaggia “de Sotto Santa” in rispetto del luogo sacro. Continuare a utilizzare questo antico nome, in uso soprattutto fra i pescatori, è nostro dovere anche per rispettare le tradizioni». A conferma delle sue ricerche esisterebbero i manoscritti di Leonello Spada che già nel 1877 raccontava come i frati camaldolesi residenti a villa Vetta Marina chiamassero Sottosanta la zona posta sotto piazza Nuova, in quanto nel terreno sopra era collocato il cimitero dei colerosi. 


L’incidente 
Più recente invece, ma non per questo infondata, sarebbe la genesi del nome con il quale oggi è comunemente conosciuta la spiaggia. Così come indicato nel cartello trafugato, andrebbe ricollegata a “il frate de marinellu”, nato nel 1880 e morto nel 1945 a seguito di un incidente tra la sua motocicletta e un camion dell’esercito alleato. «Dedito anche alla pesca, aveva una barca che teneva in una grotta da lui scavata nella rupe per proteggerla dalle mareggiate» ricorda Marchetti Balducci. Antro del quale non è però rimasta più traccia da quando, qualche inverno dopo, fu ricoperto da una frana.

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