Morto a 15 anni, il ministro Valditara manda gli ispettori ministeriali a Senigallia negli istituti Panzini e Corinaldesi

Gli ispettori nelle scuole Panzini e Corinaldesi inviati da Valditara (nella foto)
Gli ispettori nelle scuole Panzini e Corinaldesi inviati da Valditara (nella foto)
di Federica Serfilippi
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mercoledì 16 ottobre 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 17 ottobre, 15:45

SENIGALLIA L’alberghiero Panzini finisce nel mirino degli ispettori ministeriali. Se da una parte, la procura di Ancona ha aperto un fascicolo (ancora senza indagati) per istigazione al suicidio, dall’altra il ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato gli accertamenti per indagare sulla tragedia che ha sconvolto Senigallia e capire perché il 15enne si sia tolto la vita. «Gli ispettori - spiega il ministro Giuseppe Valditara - già lunedì sera ci hanno inviato una prima relazione, dopo aver immediatamente sentito i dirigenti scolastici degli istituti Padovano Corinaldesi e Panzini». Sotto la lente anche la scuola fino all’anno scorso.

 
Il ruolo


E ancora: «Saranno ora le indagini della procura a verificare eventuali responsabilità penali».

Le indagini faranno il loro corso, ma è doveroso interrogarsi sul ruolo della scuola nel percorso di crescita dei giovani: «Se i comportamenti raccontati dalla mamma del 15enne dovessero essere confermati - continua il ministro Valditara - ci troveremmo davanti a una situazione gravissima e inaccettabile. Abbiamo bisogno di portare esempi positivi nella società partendo dalle scuole, è necessario ristabilire la cultura dei doveri e della responsabilità individuale, è fondamentale il ruolo dell’educazione civica in classe. Servono anche sanzioni severe verso prepotenti e violenti: giustificarli non aiuta neppure loro a crescere». 


Il tema del bullismo è preminente, quanto doloroso: «Non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù - ancora il ministro -. Dobbiamo eradicarlo dalla società, partendo dalla scuola e in collaborazione con le famiglie. È importante ripristinare, proprio a partire dalla scuola, alcuni principi, quali il rispetto delle regole, il valore assoluto della persona umana, la responsabilità individuale. Perché la scuola deve essere sempre un luogo sereno di crescita per tutti i nostri ragazzi». Il pensiero va alla famiglia del ragazzo: «Profondo dolore e sgomento per il suicidio del giovane, ai suoi genitori va il mio più sentito cordoglio».

La direttrice scolastica regionale, Donatella D’Amico, è in costante contatto con Roma: «Informazioni continue con il ministero, alla luce dei riscontri delle forze dell’ordine». 


«Nulla - afferma la presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza Michela Vittoria Brambilla, - può alleviare l'immensa sofferenza della sua famiglia, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza. C'è da chiedersi, però, come questa storia di prepotenze, sopraffazioni e abusi di coetanei su un coetaneo abbia potuto svilupparsi e trasformarsi in una tragedia che lascia attoniti senza che gli insegnanti si siano accorti di ciò che stava accadendo».

E aggiunge: «Il bullismo è semplicemente intollerabile. E' bene dunque che il ministero dell'Istruzione faccia chiarezza su quanto avvenuto nella scuola frequentata dal ragazzo per individuare eventuali responsabilità».

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