SENIGALLIA Non stava utilizzando il telefono il 19enne alla guida della Mazda che il 13 agosto ha travolto e ucciso Marco Torcianti e Sara Ragni. Marito e moglie, residenti a Polverigi, stavano percorrendo la Statale Adriatica sud in sella alle biciclette quando, poco prima delle 12, sono stati travolti. Un impatto fatale per entrambi davanti al distributore di metano del Ciarnin. Il 19enne di Cagli è stato ascoltato dagli inquirenti ma non ricorda.
Intanto la polizia stradale di Senigallia ha effettuato la verifica sullo smartphone, sequestrato insieme al veicolo, ma senza trovare elementi utili.
L'analisi del telefono
«Non poteva emergere qualcosa di utile dall’analisi del telefono – spiega l’avvocato Chiara Gasparini del Foro di Urbino – perché abbiamo appreso che è stato trovato nel sedile posteriore del veicolo, all’interno dello zainetto chiuso. Così emerge da un verbale dei vigili del fuoco. La condotta del ragazzo è stata irreprensibile – prosegue - non era distratto, non aveva bevuto né fatto uso di sostanze stupefacenti. E’ stata solo una tragica fatalità». Il giovane studente universitario stava tornando a casa dopo essere andato, insieme alla fidanzata, a guardare l’alba in spiaggia sulla riviera del Conero.
«Il colpo di sonno è l’ipotesi più verosimile – prosegue il legale -, il ragazzo è stato ascoltato ma non ricorda o probabilmente non ha ricordi. Restiamo – conclude - a completa disposizione degli inquirenti». Inizialmente si ipotizzava un’amnesia post traumatica ma, se verrà confermato che stesse dormendo, non può avere ricordi. Verrà ascoltata anche la fidanzata che sembra invece fosse sveglia. Il 19enne è indagato per omicidio stradale plurimo. Gli amici ciclisti della coppia deceduta, nei giorni scorsi sono tornati nel luogo dell’incidente dove sono presenti dei fiori bianchi. Un applauso e poi il silenzio. Per non dimenticare.