Senigallia, aspettano gelataio in garage
Banditi incappucciati in fuga con l'incasso

Senigallia, aspettano gelataio in garage Banditi incappucciati in fuga con l'incasso
di Sabrina Marinelli
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Domenica 12 Agosto 2018, 08:10
SENIGALLIA - Torna a casa e trova tre banditi incappucciati pronti ad attenderlo davanti al garage. Preso l’incasso, circa 4000 euro, si sono dileguati. È ancora sconvolto Michael De Vita, titolare della gelateria “Crema e cioccolato” sul lungomare Alighieri 60. È stato rapinato intorno alle 3 di ieri notte a Marzocca, in via Capri dove abita. «Ho chiuso l’attività e mi sono diretto verso casa – racconta il 52enne –, ho proseguito sul lungomare fino a Marzocca, come tutte le notti quando finisco di lavorare». Ha imboccato via Capri e ha raggiunto il garage, ignaro che nell’androne ci fossero tre banditi ad attenderlo. «Ho fermato la macchina e sono sceso per andare ad aprire il garage – aggiunge –, in quel momento in due mi hanno afferrato per le spalle e scaraventato contro il muro. Ricordo che sono caduto per terra. È stato tutto velocissimo. Il terzo ha aperto la portiera lato passeggero e ha preso i soldi dal mio zainetto».
  
Afferrato il denaro ha detto «Via, via» ai complici e poi sono scappati a piedi. «Mi devo ancora riprendere dallo choc – prosegue nel racconto –, mi fa male la testa, che probabilmente ho urtato contro il muro quando mi ci hanno sbattuto, e una gamba, sopra cui sono caduto, ma non mi posso lamentare. Mi è andata bene così». I carabinieri, non appena arrivati, volevano chiamare il 118 ma lui non ha voluto. Non è andato in ospedale. È un appassionato di boxe ma non è riuscito a reagire ai banditi chelo hanno strattonato e sbattuto contro il muro. «In quel momento mi hanno preso alla sprovvista e non ho reagito – ricorda –, è stato tutto molto veloce. Ho visto poco perché era buio e loro avevano il volto coperto. Non hanno mai parlato a parte quel Via, via una volta presi i soldi. Appena sono fuggiti mi è servito qualche minuto per riprendermi poi sono andato verso la macchina, dove avevo il cellulare. Ho chiamato i carabinieri e il locale, dove era rimasta una ragazza a chiudere, perché temevo potessero andare lì anche se ormai i soldi li avevano presi».
Denaro contante che si portava dietro da alcuni giorni. «Era l’incasso di alcune giornate di lavoro – conclude –, siccome lunedì avrei dovuto fare dei pagamenti, compreso pagare l’affitto, non li ho versati in banca. Oltre alla rapina e la paura per me è anche un danno grande. Ho aperto l’attività a fine giugno e in poco più di un mese perdere una cifra importante mi mette in difficoltà. Lavorare 18 ore al giorno e poi subire anche questo è davvero avvilente». Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri. I banditi hanno pronunciato poche parole ma sembrerebbero italiani. Un’inflessione molto neutra, senza alcuna cadenza. Forse lo attendevano sapendo quale fosse l’orario di ritorno o magari avevano un complice che li ha avvisati quando è partito dalla gelateria.
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