Ancona, Polizia locale da armare. Il monito del Sulpl, Palumbo: «Troppi rischi, basta tabù»

Ancona, Polizia locale da armare. Il monito del Sulpl: «Troppi rischi, basta tabù». Foto generica
Ancona, Polizia locale da armare. Il monito del Sulpl: «Troppi rischi, basta tabù». Foto generica
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Giugno 2023, 18:01

Armi alla Polizia locale. Lo chiede il Sulpl con la dirigente sindacale Marche, Miriam Palumbo «perché con i tempi che corrono non è più tollerabile». E ancora: «L'amministrazione intende intraprendere un percorso corretto volto finalmente alla valorizzazione della Polizia Locale di Ancona. Noi collaboreremo, chiaramente senza sconti sulla sicurezza dei colleghi».

La situazione

«Seguiamo con attenzione le dichiarazioni di questi giorni, abbiamo partecipato alle riunioni e possiamo affermare che a nostro avviso questa amministrazione è partita con il piede giusto» spiega la dirigente sindacale Sulpl  Marche. La nuova amministrazione dorica ha ascoltato «le rsu e le organizzazioni sindacali e dichiarando di voler valorizzare la Polizia Locale che ha al suo interno notevoli professionalità; ha parlato di riorganizzazione,  formazione, assunzioni e dotazioni. Bisogna andare per gradi, ma certo per arrivare al raggiungimento dell'obiettivo non si può prescindere dall'armamento. Da parte nostra massima collaborazione,  a patto di non sacrificare mai la sicurezza degli operatori. Da anni la Polizia Locale di Ancona espleta  servizi in cui l'arma sarebbe obbligatoria: servizi il sabato fino alle 24, servizi di OP, concerti e partite di calcio nonché la sorveglianza dei seggi elettorali, etc., ma con i tempi che corrono non è più tollerabile tutto questo.  Possibile che nonostante tutte le aggressioni subite dai Colleghi della Polizia Locale ogni giorno (da anni in Italia siamo sul podio,  al terzo posto con Carabinieri e Polizia di Stato) ci sia ancora qualcuno che possa pensare di sedare risse o portare a termine altri interventi ad alto rischio senza essere dotati dei necessari dispositivi di autotutela (es.

gap, bodycam, etc.) e dell'arma? O forse per certi sindacati,  per questioni di ideologia,  quello dell'armamento è ancora un argomento tabù».

Cosa dice la normativa nazionale

Palumbo continua: «Non si può prescindere dalla  normativa nazionale vigente che un sindacalista non può ignorare e che impone che i servizi oltre le 22 debbano essere armati ed espletati da personale debitamente formato. Dunque senza armamento non è nemmeno pensabile parlare di servizio h24. La Sicurezza degli operatori deve essere sempre l'obiettivo primario per i Sindacati (per noi lo è da sempre) e per l'Amministrazione. Giova comunque ricordare che la circolare, emanata dal Ministero dell'Interno in data 11 ottobre 2006, in merito ai servizi notturni, riporta testualmente: "...per quanto concerne l'impiego del personale nei servizi notturni, non vi sono dubbi che l'espletamento degli stessi debba essere effettuato da coloro che abbiano in dotazione l'arma, rientrando nelle ipotesi previste dal 2° comma dell'art. 20 del citato D.M. n. 145 del 1987, proprio perché si tratta sempre di esigenze essenzialmente di prevenzione, il cui svolgimento può concretamente porre in pericolo l'incolumità di chi li esplica". Si richiama inoltre il testo dell'art.20 del D.M. 145/87 che al comma 2 recita testualmente: "Qualora non risulti determinata o determinabile l'indicazione dei servizi per i quali gli addetti alla polizia municipale di cui all'art.1 espletano il servizio muniti di armi, essa si intende fatta per i servizi esterni di vigilanza e, comunque, per i servizi di vigilanza e protezione della casa comunale e dell'armeria del Corpo o servizio, per quelli notturni e di pronto intervento"».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA