A oltre sei anni dai fatti, avvenuti tra maggio e luglio del 2013, l’imputato ha potuto tirare un mezzo sospiro di sollievo. Il giudice Luca Zampetti, infatti, lo ha assolto dall’accusa di atti persecutori e condannato per le lesioni. Lo schiaffo dato alla donna è costato all’uomo sei mesi di reclusione, pena sospesa. Stando a quanto emerso, la vittima aveva deciso di troncare il rapporto con il 40enne nella primavera del 2013. Lui, secondo l’iniziale impostazione accusatoria, avrebbe mal digerito la decisione della ex, anche lei libera professionista, iniziando a tormentarla. Ci sarebbero state delle telefonate anonime, minacce, pedinamenti e sceneggiate sotto casa di lei.
Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Monica Clementi dello studio Magistrelli, non ci sarebbero mai state le fondamenta per attribuire al 40enne l’accusa di stalking, un reato che prevede persecuzioni continue e assillanti a tal punto da modificare lo stile di vita della vittima. Gli atteggiamenti dell’uomo sarebbero scaturiti dalla volontà di lui di chiarire i motivi della fine della relazione con la donna.
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