Noto urologo stroncato
da una polmonite

L'ospedale di Osimo
L'ospedale di Osimo
2 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Luglio 2014, 22:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 20:01
OSIMO - E' morto domenica sera all'ospedale di Torrette Angelo Villanova, urologo del poliambulatorio del Crass di Ancona. Il dirigente medico aveva 59 anni ed è stato stroncato da una forma di polmonite. I funerali si svolgeranno stamattina alle 11 nella chiesa del Cristo Divino Lavoratore di piazzale Camerino. Aiuto primario dalla grande apertura mentale, Villanova, che lascia la moglie e due figli, ha diviso l'esercizio della sua vita professionale tra gli ambulatori e il reparto di Urologia dell'ospedale di Osimo, contribuendo con la sua professionalità a trasformarlo in fiore all'occhiello della sanità a sud di Ancona. Una vera e propria isola felice per la bravura e la cortesia del personale sanitario e para-sanitario che dal 2009 ha, però, iniziato il suo declino per carenza di risorse umane e per l'avvio del processo di fusione con l'Inrca di Ancona che ne ha inevitabilmente decretato la contrazione dell'offerta di servizi. Un protocollo d'intesa firmato tra Regione e Comuni di Osimo e Loreto ha, infatti, stabilito che i due reparti omologhi dovevano fondersi e per avviare il processo di integrazione fossero guidati da un primario unico, che tuttora li dirige entrambi lavorando nell'istituto di ricerca di via della Montagnola. Tra il 2010 ed il 2011 anche il dottor Villanova aveva lasciato il reparto, un'eccellenza nelle prestazioni di chirurgia endoscopica, completata da un ambulatorio specialistico di Urodinamica, dove oggi non si effettuano più sedute di chirurgia urologica, ma piccoli interventi in day surgery. Dopo una complessa indagine della Guardia di Finanza di Osimo, partita su segnalazione di un paziente, lo specialista, da 30 anni dipendente del nosocomio osimano, era stato accusato di non aver svolto bene gli adempimenti contabili in regime di attività ambulatoriali intramoenia. Inchiesta che gli aveva comportato una prima sospensione dall’attività libero-professionale in corsia e poi la riassunzione, che riconosceva ingiusto il provvedimento ma che lo destinava ad altre funzioni al Crass. I vertici dell'allora Asur z.t 7 avevano applicato la legge con grande dispiacere. Nessuna ombra, infatti, si è mai addensata sulle capacità del professionista, riconosciuto da tutti come un ottimo medico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA