L'incubo di Elisa: sulla strada
muoiono padre, fidanzato e amica

Elisa Vecchioni con l'amica Beatrice, morta nell'incidente ad agosto
Elisa Vecchioni con l'amica Beatrice, morta nell'incidente ad agosto
3 Minuti di Lettura
Domenica 29 Settembre 2013, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 19:39
JESI - Le 3,15 l'ora della morte, l'ora dell'addio, l'ora in cui un destino atroce decide di chiudere il suo cerchio di dolore. ​Alle 3,15 la potente Honda Hornet su cui viaggiava Danilo Vecchioni, 46 anni jesino, esce di strada e finisce la sua corsa prima contro un palo, poi contro una quercia. La moto impazzita si trasforma in una scheggia fuori controllo. E su quella scheggia si spezza la vita di Danilo, marito e padre di due ragazze. Padre di Elisa, la ventenne superstite alla strage di Ferragosto lungo la Montecarottese. Danilo Vecchioni, di professione operaio tornitore presso l'azienda Tittarelli nella zona industriale Zipa di Jesi, aveva trascorso il venerdì sera prima a casa di un amico, Vito, fino alle 21 e poi insieme al fratello Doriano e ad altri amici a Moie. Verso le 3 stava tornando a casa, in sella alla sua amata Honda Hornet. Ma lungo via Roma, all'altezza del civico 208, tra la frazione di Pantiere e Jesi, accade qualcosa di terribile.



L'uomo, sebbene esperto centauro, perde il controllo della moto, non riesce a tenerla in strada. La muscolosa Honda è aggressiva, indomabile. Esce di strada e nonostante i disperati tentativi di riportarla sulla carreggiata, tutte le manovre risultano inutili. La moto finisce dritta contro un palo e poi, tragicamente contro una quercia. Un impatto violentissimo, tanto che a nulla serve il casco, a nulla servono i soccorsi e i tentativi di rianimarlo. Nello scontro Vecchioni ha riportato traumi interni letali, il cuore va in arresto. Si ferma per non riprendere più a lottare. Neanche per quelle due figlie amatissime, neanche per la sua famiglia. Danilo Vecchioni muore sul colpo, lungo via Roma, un venerdì notte di rientro a casa. Quando viene ritrovato, ormai esanime a terra sotto al peso della sua Hornet, è troppo tardi. Il medico del 118 e i sanitari della Croce rossa di Jesi non possono fare altro che constatarne il decesso. Sul posto intervengono i carabinieri, i quali hanno posto sotto sequestro la moto e ricostruito la dinamica dell'incidente mortale. Sembra che Vecchioni abbia fatto tutto da solo e che nessun altro mezzo sia rimasto coinvolto nel sinistro. Le cause del fuoristrada sono ancora in corso di accertamento.





A sobbarcarsi il doloroso rito del riconoscimento è stato il fratello, avvertito nella notte dai militari. Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Ancona Rosario Lioniello, incaricato del caso, ha concesso il nullaosta per la restituzione della salma ai familiari che potranno procedere con la sepoltura. Non è stato disposto alcun accertamento autoptico per far luce sulle cause del decesso, riconducibili chiaramente alle conseguenze del violento impatto contro l'albero.



Le figlie, Elisa e Maddalena, la moglie Monica Martarelli e i parenti più stretti sono stati svegliati nel cuore della notte dalla notizia della tragedia.

Lacrime, silenzi e un grido di dolore che le ragazze non riescono a trattenere, proprio adesso che la famiglia Vecchioni stava cercando di farsi forza per andare avanti dopo il terribile incidente di Ferragosto, in cui Litzy era rimasta gravemente ferita e avevano perso la vita il suo fidanzato 19enne Ali Avdji e la sua migliore amica, Beatrice Georgiana Verdes di 15. Una strage a cui Elisa era miracolosamente sopravvissuta.



E nonostante le ferite, la riabilitazione e il dolore, i Vecchioni cercavano di andare avanti, coraggiosi, uniti, forti. Contro il male, contro il destino che il 28 agosto ha inferto un altro duro colpo: Danilo aveva perso l'anziana madre Cesira. E adesso, è lui ad essersene andato, in silenzio, improvvisamente. Sconcerto e disperazione, ieri, alla camera ardente allestita all'obitorio al viale della Vittoria. Lenta e carica di rabbia, la processione degli amici. Gli occhi lucidi nascosti sotto le lenti scure, mani che si aggrappano alla vita, alle domande rimaste senza risposta. Oggi è il destino a prendersi le colpe.



L'ultimo addio a Danilo Vecchioni, domani alle 14,45 nella chiesa di San Giuseppe. Accanto alle figlie Elisa e Maddalena, alla moglie Monica, al padre Televio e al fratello Doriano, si stringono tanti parenti e amici, la grande famiglia dei centauri.