ANCONA - Una perdita consolidata di 4 milioni 430mila euro nel 2022 (l’anno precedente era in utile di 54.130 euro). Chiude così il bilancio d’esercizio di Conerobus segnando la fine del mandato a guida Papaveri, ormai ex ad e presidente della partecipata comunale di trasporto pubblico locale. Le cause principali, come illustrato nel documento approvato lo scorso 29 settembre in assemblea dei soci: il caro carburante, il crollo dei volumi per vendite dei titoli di viaggio e l’aumento dei costi per l’acquisizione di beni e servizi provocato dall’impennata dell’inflazione. A tutto questo, però, si aggiunge una sostanziale crescita dei debiti contratti dalla società, a fronte di minori crediti.
Il raffronto
Il caro carburante, dunque, è una delle voci di maggior peso che ha contribuito ad aumentare le perdite.
Il patrimonio
Viene a restringersi considerevolmente il patrimonio netto consolidato che passa da 9,6 milioni del 2021 a 5,2 milioni del 2022. Ciò in conseguenza alla riduzione del capitale sociale dell’azienda (12,3 milioni in origine) per un ammontare complessivo di 7,2 milioni. Ad aver inciso, senza dubbio, anche una considerevole riduzione dei contributi statali. Il 2021 risentiva ancora dei ristori Covid, nello specifico passati da 5,6 milioni a 1,5 milioni determinando un ammanco di circa 4 milioni. La variazione totale (in negativo) dei contributi pubblici tra 2021 e 2022 ammonta a 2,1 milioni. Altre voci che hanno segnato una sensibile diminuzione dei ricavi aziendali riguarda i proventi: in totale 1,2 milioni in meno rispetto al 2021. Nel dettaglio: la vendita degli pneumatici, che nel 2021 ha totalizzato 485mila euro, nel 2022 ha toccato quota zero. In picchiata anche i proventi della gestione accessoria: meno 222mila euro rispetto al 2021. Ma nel generale incremento dei costi e relativa diminuzione dei ricavi, si è segnata anche una considerevole riduzione degli oneri di gestione per circa 600mila euro. Non tutte le voci, ovviamente, portano il segno meno. Ma non è bastato a riallineare il profondo rosso in cui Conerobus è sprofondata nell’ultimo anno. Un vortice da cui il nuovo management dovrà per forza uscire, altrimenti per la società di trasporto pubblico locale diventerebbe a rischio la sopravvivenza. Intanto si attendono i 2,5 milioni di euro veicolati dalla Regione Marche quali contributi per il caro carburante. Cifra che poteva essere inserita nel bilancio 2022, ma si è preferito accantonare per arginare la perdita accumulata nel primo semestre del 2023.