«Non mando più mia figlia a scuola
La preferisco ignorante ma viva»

«Non mando più mia figlia a scuola La preferisco ignorante ma viva»
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Mercoledì 14 Febbraio 2018, 06:55
FALCONARA - Sospesa da oggi e per sei giorni la bulla che ha picchiato una ragazzina di 13 anni, davanti all’ingresso della scuola media Montessori di Castelferretti mercoledì scorso. Dirigente e docenti sono corsi ai ripari e da ieri hanno anche provveduto ad allontanare le aule. Si trovavano infatti sullo stesso piano e per le ragazzine era facile incontrarsi.

Hanno deciso di spostare quella della vittima al piano inferiore per evitare che possano incontrarsi sul corridoio. Al padre però non basta e ha deciso di ritirare la figlia da scuola a partire dalla prossima settimana. Mercoledì pomeriggio la 14enne ha picchiato la 13enne che da tempo veniva schernita. Dal bullismo è subentrata la violenza. Tutto sarebbe scaturito da un motivo di gelosia per un ragazzo che la vittima però nemmeno conosce. Secondo la bulla gli avrebbe dato fastidio ma lei non gli aveva mai rivolto la parola. Dopo averla strattonata per i capelli lo scorso mese di novembre, mercoledì ha chiesto di appartarsi per un chiarimento. La 13enne ha rifiutato e così la bulla le ha tirato i capelli, facendola cadere a terra per poi darle un calcio. Solo l’intervento di alcuni compagni di classe della vittima hanno scongiurato il peggio. 

«Relativamente all’azione violenta ai danni di una alunna minore d’età avvenuto nelle immediate vicinanze della scuola – interviene il preside Francesco Maria Orsolini - si conferma che sono stati adottati i dovuti provvedimenti disciplinari a carico dell’altra alunna responsabile, deliberati dal consiglio di classe di appartenenza, seguendo i criteri della normativa vigente, primo tra tutti la gradualità della sanzione e la sua finalità educativa, informando inoltre i familiari coinvolti e le altre autorità istituzionali interessate». L’aggressione è avvenuta all’esterno della scuola media Montessori di Castelferretti. «Non mi bastano sei giorni di sospensione – interviene il padre – e nemmeno il fatto che la classe di mia figlia sia stata spostata al piano terra per evitare che si trovasse sullo stesso piano dell’altra. Da lunedì non manderò più mia figlia a scuola. Preferisco una figlia ignorante ma viva. Lunedì dovrò tornare a lavorare e non potrò accompagnarla e riprenderla. Qui non si tratta solo di bullismo, siamo passati alla violenza e devo tutelarla».

Il genitore ha sporto denuncia ai carabinieri che stanno monitorando la situazione. La scuola si difende avendo preso dei provvedimenti graduali proprio perché il fine ultimo è riabilitare la ragazzina. «Non vogliono sospenderla per un periodo più lungo perché poi non potrebbe sostenere l’esame di terza media – conclude il padre della vittima – per loro è importante che lo faccia e lo superi così non sarà più un loro problema ma della scuola superiore che frequenterà. Questa la loro priorità».
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