Ecco il nuovo waterfront
Grandi navi nel porto storico

Ecco il nuovo waterfront Grandi navi nel porto storico
di Alessandra Camilletti
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Venerdì 4 Aprile 2014, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 12:10
ANCONA - L’adeguamento della banchina 4 per un costo tra i 4 e i 5 milioni di euro, a carico dell’Autorit portuale. Il nuovo terminal crociere, per 2,5 milioni di euro, potrebbe essere realizzato in project financing, guardando in particolare all’interesse delle compagnie da crociera. E poi ci sono gli arredi, tra fontane e giardini. Insomma, una riqualificazione dei piazzali. Stando al progetto base, per trasferire le navi da crociera davanti al porto storico potrebbe essere necessaria una cifra un po’ oltre i 7 milioni di euro. E tre anni tra progettazione e lavori.



Allargando l’orizzonte, viene l’allestimento della banchina 1 per l’ormeggio dei megayacht. E in prospettiva l’utilizzo dello spazio oltre la lanterna rossa, ora in dotazione alla Marina, e in particolare del basamento stesso della lanterna. Ma costi e tempi per il nuovo porto riguardano all’oggi il primo grande step dei croceristi. Con un tabù che si infrange: nella zona nord dello scalo scompariranno le barriere della security. Ancona Open, tanto per citare il piano di intervento presentato ieri da Comune e Authority.



Il commissario straordinario Rodolfo Giampieri snocciola i dati. Intanto i tempi. Le immagini illustrate ieri al Ridotto del Teatro delle Muse non sono già progetto. “Il 2014 per l’avvio delle procedure - sottolinea Giampieri -, 2015-2016 per la progettazione e l’inizio dei lavori, 2017 per l’operatività. Noi ci mettiamo la faccia, ma tutti devono essere responsabili. Non può esserci qualcuno che ti impallina per dimostrare che esiste al mondo”. Giampieri parla ad una platea fitta di politici e addetti ai lavori. E la dice fino in fondo, perché Ancona è la città che discute per anni sui progetti senza mai (o quasi) realizzarli. In prima fila ci sono il Comune - con cui è attiva una task force per la realizzazione del nuovo porto -, la Regione, la Provincia, la Capitaneria di porto. Intanto, l’idea di trasferire le grandi navi da crociera davanti agli Archi Traiano e Clementino, ha raccolto l’okay della Soprintendenza, che “venerdì ha dato parere altamente positivo e interessato - sottolinea Giampieri -, con alcuni giusti vincoli”.



L’altro elemento economico rilevante riguarda il ritorno rispetto all’investimento. “A pieno regime, con due navi di maggiori dimensioni rispetto alle attuali, la ricaduta sul territorio di una stagione di trenta toccate annuali ammonterebbe a 9 milioni di euro: 4,5 milioni a compagnia”. Tutto compreso, a partire dai servizi portuali. Il riferimento è ovviamente a Msc (che anticipa la chiusura della stagione ad agosto per portare ad allungare la propria nave: nel 2015 arriverà la Sinfonia, di 250 metri) e Costa (che quest’anno non ci sarà) e al fatto che entrambe le società porteranno navi con capacità fino a 3.780 passeggeri. Navi più lunghe, che richiedono appunto la rettifica della banchina 4 con un angolo a 90 gradi per ospitare mezzi da 276-300 metri.



“Ogni crocerista effettua in città 77 euro di spese”, riepiloga Giampieri. In termini occupazionali, stando alle stime del rapporto Clia Europe, l’impatto si traduce in 4.200 posti di lavoro tra servizi a bordo e indotto. In assenza di un intervento, il rischio è quello di perdere il traffico croceristico. “C’è bisogno di visione e di coraggio. Tiriamo fuori l’orgoglio e la voglia di fare”, aggiunge Giampieri, ringraziando i ragazzi dell’Authority e in particolare Marco Brugiapaglia che ha messo a fuoco i disegni e ricordando di essere figlio di un Arcarolo e di quel nomignolo, Ninì, con cui lo chiamava Giuseppe Cingolani. L’opportunità dall’emergenza scattata il 22 dicembre con l’annuncio dell’addio (poi rivelatosi un arrivederci) di Costa Crociere.



“Così si procede al recupero urbano dell’area che va dalla mensa Fincantieri alla lanterna, creando uno spazio usufruibile da tutti noi - dice -. E’ una soluzione che aggiunge business, con il fascio di essere direttamente in centro. In una settimana 7 mila persone potrebbero arrivare in città. Come se arrivassero qui tutte insieme Agugliano e Polverigi. Sarà un polmone green e sostenibile”. A dicembre, intanto, spunteranno gli scogli del molo di sopraflutto, a protezione della banchina 26. Accanto alla quale, se necessari, verranno recuperati spazi per la movimentazione delle merci che dal prossimo anno, con lo scadere della concessione, dovrà lasciare proprio le banchine 1, 2 e 4.



E’ un po’ come tornare al passato. A quando si faceva scalo all’Arco Clementino. Antonio Luccarini, professore di storia e filosofia, introducendo Ancona Open, parte da un’opera simbolo di Tiziano, conservata in Pinacoteca, quella Pala Gozzi che ritrae l’Adriatico mare di una pace appoggiata idealmente sulla base Ancona-Dubrovnik-Venezia. “Tutto il progetto dell’Adriatico in una tela”, dice il professore, arrivando all’oggi passando per gli uomini del sogno e del fare del porto di Ancona.
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