Bugaro al vetriolo: «Grazie Daniele, mi hai vendicato. E tu Valeria, ci hai fatto trionfare ad Ancona»

Bugaro al vetriolo: «Grazie Daniele, mi hai vendicato. E tu Valeria, ci hai fatto trionfare ad Ancona»
Bugaro al vetriolo: «Grazie Daniele, mi hai vendicato. E tu Valeria, ci hai fatto trionfare ad Ancona»
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 07:20

ANCONA- «Grazie Valeria, ci hai fatto vincere. E grazie Daniele: mi hai vendicato». 
Giacomo Bugaro, scusi: perché ringrazia la Mancinelli?
«Perché se è indubbio che c’è stato un grande risultato di Silvetti e della coalizione di forze politiche e civiche di centrodestra, è altrettanto vero che si è trovato un terreno fertile nel degrado amministrativo del precedente governo e nelle lotte intestine alimentate dalla Mancinelli. Lo dico senza acredine, ma nel rispetto degli avversari». 

 
Per lei che nel 2009 perse la volata a sindaco di Ancona con Gramillano, dunque, questo è un trionfo in differita?
«È una rivalsa e un motivo di soddisfazione personale.

All’epoca gettammo un seme importante nella politica cittadina, molti esponenti del centrodestra di allora li ritroviamo oggi. Nel 2009 non erano ancora maturi i tempi: c’era un muro che divideva il corpo elettorale, da una parte Berlusconi, dall’altra figure come D’Alema, Veltroni, Rutelli. Oggi il vento è cambiato e questa classe dirigente è stata riconosciuta capace di poter governare lo Stato, la Regione e, finalmente, il Comune di Ancona». 

Il successo di Silvetti, insomma, non l’ha sorpresa...
«No. Avevo pronosticato la vittoria, prima del ballottaggio, proprio al Corriere Adriatico. E sabato ho scritto un messaggio a Lodolini: vinceremo con il 51-52% dei voti. Scommessa centrata». 

Parlava della filiera istituzionale: quanto è importante che da Roma ad Ancona, passando per le Marche, sventoli la stessa bandiera?
«Il rispetto e la collaborazione istituzionale devono essere garantiti sempre, a prescindere dai colori politici. Ma ora, con questa continuità di pensiero e appartenenza, si potranno stabilire sinergie che favoriranno una maggiore capacità decisionale e, soprattutto, un’attenzione diversa riservata alle Marche e ad Ancona, che sono stati sempre un “eccetera” nel panorama nazionale, relegate ad una posizione marginale. La regione e il suo capoluogo, con Acquaroli e Silvetti, torneranno ad essere protagoniste. Finalmente si accenderà un faro sul nostro territorio». 

D’accordo Bugaro, ma adesso viene il difficile: che sindaco sarà Silvetti? 
«Il sindaco di tutti, in grado di avviare una stagione di serietà e impegno perché c’è un’attesa enorme e ci sono grandi aspettative nei suoi confronti, da parte dei cittadini e degli enti sovraordinati. Daniele comporrà rapidamente una squadra formata da persone esperte, capaci e giovani, che si dovranno formare magari anche con deleghe meno impegnative. Donne e uomini che si dedicheranno integralmente al bene della nostra città». 

Quali sono le sfide principali che il nuovo sindaco dovrà affrontare?
«Porto e infrastrutture. Quello della penisola è un obiettivo da raggiungere, sia pure nel lungo periodo, ma l’opera madre, che ritengo la più urgente, è l’Ultimo Miglio, il collegamento stradale tra il porto e l’autostrada, indispensabile per le attività, i trasporti e per liberare i cittadini dallo smog. Altro progetto fondamentale è la metropolitana di superficie, con l’arretramento dei binari dell’alta velocità, che darebbe alla città un maggiore appeal turistico. E poi, va messa a sistema la lotta al degrado urbano, dal centro alle frazioni». 

Un consiglio per Silvetti?
«Vada al duomo a ringraziare Sam Ciriaco: questo è stato un bel miracolo, anche se ce lo aspettavamo tutti».

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