Ancona, vandali, schiamazzi e insulti:
la festa universitaria è un Far West

Ancona, vandali, schiamazzi e insulti: la festa universitaria è un Far West
di Stefano Rispoli
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Venerdì 5 Aprile 2019, 05:05
ANCONA - Piante sradicate, fioriere rovesciate, terriccio lanciato contro le vetrine, un manto di vetri e bottiglie rotte in mezzo alla strada. E ancora: tracce di vomito e di pipì sui muri, paletti di ferro divelti, schiamazzi e grida disumane a fare da colonna sonora delle notti brave. Non sono mancati i dispetti: rimossa un’insegna metallica dal portone della Prefettura (trovata da un commerciante all’inizio di via degli Orefici), campanelli suonati in piena notte e chewingum appiccicati sui citofoni.
Altri ancora hanno staccato il gas a una pensionata che ieri mattina ha dovuto chiamare un tecnico. Un ragazzo si è messo a saltare su un’auto in sosta e quando il proprietario, un avvocato, si è affacciato minacciando di denunciarlo, lui gli ha risposto: «Non me ne importa un c..., io posso fare quello che voglio». Poi è scappato.
  
Eccessi della movida fracassona che è tornata ad accendersi per le feste universitarie in programma ogni mercoledì in piazza del Papa. “Beviamoci su” è il titolo dell’appuntamento settimanale. Qualcuno l’ha preso un po’ troppo alla lettera, come il gruppetto di giovani che l’altra notte ha trasformato il salotto buono in un far west.
 
Chi ieri mattina è uscito di casa per andare al lavoro o è arrivato per aprire il negozio, ha sgranato gli occhi di fronte a quel caos: via degli Orefici e via Lata sono state messe a ferro e fuoco, manco fosse passato un tornado. Molti sono stati svegliati nel cuore della notte da grida simili a ululati. Qualcuno ha chiamato la polizia. Gli agenti delle Volanti alle 2 hanno rincorso e fermato due ventenni. «Sono disperato, ho litigato con la mia ragazza e mi ha lasciato», farfugliava uno. Per questo aveva sfogato la sua delusione d’amore contro i cestini dell’immondizia e gli ulivi che i commercianti mesi fa avevano collocato lungo la strada per rendere più gradevole lo shopping. I due sono stati solo identificati, ma rischiano la denuncia se gli esercenti decideranno di procedere nei loro confronti, dimostrando il danneggiamento. Ieri hanno pensato a ripristinare l’ordine, con l’aiuto dei netturbini, ripulendo le zone interessate dal raid. «Quando siamo arrivati, abbiamo trovato via degli Orefici devastata - racconta Stefano Chiatti del negozio Les Néréides -. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo messo tutto a posto. Non ce la prendiamo con la movida perché per fortuna sono più i pro che i contro, ma chiediamo sorveglianza e un occhio di riguardo nei confronti di quella che è una perla della città, l’unica via di artigiani. Invece il Comune spesso si dimentica di noi e il centro storico sta diventando periferia».
 
I commercianti sono esterrefatti. «Siamo stati tutti giovani e non condanniamo nessuno, ma stamattina (ieri, ndr) era un delirio - si sfoga Emanuela Micucci de La Congrega -. Noi ce la mettiamo tutta, cerchiamo di rendere gradevole questo tratto di strada autogestendoci e dedicando amore, tempo e denaro per l’ acquisto di piante, fiori e altro. Il risultato è che l’inciviltà vince su tutto e siamo stufi. Non è la prima volta che accade, ma stavolta si è oltrepassato il limite della decenza. Io non sono contro la movida, anzi. Però dispiace vedere queste scene». E’ ingiusto generalizzare, come sottolinea Sabrina Paolinelli della Tabaccheria della Piazza, «per 10 imbecilli ci rimette tutta la categoria, ma basterebbe un po’ di vigilanza in più in occasione di queste feste».
 
La gente del posto ha il dente avvelenato. «Io ne vedo di tutti i colori, via degli Aranci è diventata una cloaca, ho sentito schiamazzi fino alle 4 - racconta una residente -. Era pieno di ragazzi ubriachi e se gli dici qualcosa ti insultano. Una volta hanno lanciato una bottiglia spaccando la finestra di una mia vicina». Così è ridotto il salotto buono di Ancona. Ma gli eccessi della movida si sono fatti sentire anche in via Lata, dove altre fioriere sono state devastate. «Non immagina quel che abbiamo trovato, hanno sporcato tutto e vomitato in giro - conferma Elisa Panzini di Latata Boutique -. Sono bravate senza senso». Un’avvocatessa che abita in zona da tempo monitora la situazione: «Alcuni studenti che vivono in corso Mazzini ogni sera si mettono alla finestra a urlare parolacce - dice -. L’altra notte dalla strada arrivavano urla disumane. Ho girato tante città universitarie, ma solo ad Ancona questo succede sistematicamente. Con i residenti e i commercianti stiamo pensando di scrivere una lettera al sindaco, nella speranza che si faccia qualcosa».
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