ANCONA - All’Europa, l’Ucraina è vicina. «Più di quel che sembri: ci puoi andare a piedi». Zaino in spalla e buone scarpe, cappellaccio in testa, Kevin Carboni è arrivato ieri a Kiev, dalla Polonia. A piedi. Il giovane giornalista anconetano ha scelto di dimostrare la sua vicinanza al popolo ucraino invaso con una camminata di 500 chilometri. “Walk to Kyiv” ha chiamato l’impresa, finalizzata a raccogliere fondi per sostenere due iniziative: della Fondazione Voices of Children, per fornire assistenza psicologica ai bambini ucraini, e della Energy Act for Ukraine Foundation, per dotare scuole e ospedali di pannelli solari.
«L’obiettivo è raccogliere un milione di euro», sottolinea Carboni, raggiunto al telefono.
«Una settimana fa me la sono vista brutta: quando arriva l’allarme aereo di giorno, e sei sulla strada, non sai dove ripararti». La lingua non è stata un grosso problema. «Un po’ d’inglese, con chi lo parla, e ho usato quelle espressioni indispensabili dell’ucraino, imparate a Kiev nel 2018, studente Erasmus alla Taras Shevchenko National University. Quando è iniziata l’invasione, ricordando la fantastica esperienza che ho vissuto là, mi sono sentito impotente per questo popolo, per certi versi così simile ai marchigiani. Per sconfiggere il rimpianto di poter fare poco, ho deciso di compiere un gesto che li facesse sentire meno soli nella tragedia».