La telefonata della nonnina disperata: «Pronto polizia? Sono sola, aiutatemi»

La telefonata della nonnina disperata: «Pronto polizia? Sono sola, aiutatemi»
La telefonata della nonnina disperata: «Pronto polizia? Sono sola, aiutatemi»
di Emanuele Coppari
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 12:27

ANCONA - «Pronto polizia? Sono sola, potete venire?». Capita sempre più spesso che arrivino al centralino di forze dell’ordine e onlus richieste di aiuto strappalacrime. Voci flebili di nonnini che non hanno più nessuno e niente a cui appigliarsi per sfuggire al disagio e si aggrappano al telefono. Gli operatori si calano nel ruolo di angeli custodi con la divisa e scattano a portare una parola di conforto e a porgere una mano. È successo anche sabato, quando in questura è arrivata la telefonata di una 84enne che diceva di vivere in una situazione di disagio perché il marito è allettato, e con la costante sensazione di sentirsi abbandonata dai figli.

 
Gli agenti di una Volante si sono portati nell’abitazione della nonnina e lei si è sfogata con loro, dicendo di trovarsi in difficoltà perché, data l’età avanzata, non si sente più in grado di assolvere autonomamente ad esigenze quali la spesa, la cura del marito e tutte le altre mansioni domestiche, e che l’aiuto saltuario fornito da un’assistente sociale non basta più.

Ha anche aggiunto di essere in condizioni economiche precarie e di sentirsi abbandonata dai figli che solo sporadicamente la accompagnavano a fare la spesa o dal medico. I due poliziotti l’hanno rassicurata, fornendo il loro sostegno.

Il commento del Questore Cesare Capocasa sul ruolo della polizia: «Esserci sempre vuol dire anche questo. Saper ascoltare i segnali d’aiuto che provengono dalle fasce più deboli della comunità, come gli anziani, tendere loro una mano ed ascoltarli, nel segno della mission quotidiana di ogni poliziotto: esserci sempre».
Esserci. Come con la nonnina che lo scorso luglio ha finto di avere un malore pur di avere qualcuno accanto. Lei non stava male, nel più tenero dei bluff aveva solo usato un trucchetto per avere almeno qualche minuto da trascorrere in compagnia. L’ha trovata nei militi della Croce Gialla.

Era stanca di stare da sola l’ultraottantenne che ha impugnato coraggio e telefono e ha contattato il centralino dell’associazione per lanciare la sua richiesta di soccorso. Arrivati gli operatori in casa, ha offerto il caffè - come per farsi perdonare -. poi la confessione che ha toccato il cuore: «Mi sentivo sola». 

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