ANCONA Se questo fosse un gioco di prestigio, allora sarebbe uno di quelli riusciti solo a metà. Perché ad Ancona le strisce pedonali scompaiono e poi non appaiono più, a differenza della colomba nel più elementare dei trucchi di magia. Scompaiono perché erose dal tempo e dalle intemperie, cancellate dal continuo scorrere di pneumatici che attacca il sottile strato di vernice bianca che dà loro consistenza. Succede un po’ in tutta la città, dal centro storico fino alle frazioni. E tanto per rimanere in tema di “giochi proibiti”, per i pedoni che devono attraversare la strada è sempre come giocare alla roulette russa. Solo che al posto della rivoltella con cinque colpi a salve ed uno vero, qui ci sono auto da una tonnellata e mezza ed il binomio attenzione del guidatore e qualità dell’illuminazione.
Le zebre sparite
Che questo problema esista, di certo non può negarlo nessuno.
La confusione
Ma lasciamo stare il centro storico e proseguiamo verso la prima periferia. Non prima di aver notato come in via XXIX Settembre ci siano delle strisce pedonali alquanto particolari. Le prime stanno proprio davanti la Banca d’Italia, sono gialle - quindi residuo di un cantiere - e nonostante comincino sul lato del parcheggio Traiano, diventano via via più flebili fino a scomparire nel bel mezzo della strada. Ok, magari non dovrebbero esserci visto che ci sono quelle bianche poco prima ma siamo sicuri che tutti lo sappiano? Guidiamo fino agli Archi per un ambo da brividi: strisce latitanti sia tra portici e Mandracchio, sia tra la fermata della Flixbus ed il parcheggio degli Archi. In quest’ultimo caso proprio sotto ad un ponte, quindi in condizioni di scarsa visibilità. Strisce cancellate a metà anche nel raccordo tra piazzale Europa ed il ponte della Ricostruzione, alla fine di corso Carlo Alberto, all’attraversamento della rotatoria tra via Flaminia e via Giordano Bruno. Se questo fosse un documentario di National Geographic, si chiamerebbe «a caccia delle zebre fantasma».