Ancona, «Stavo per morire in spiaggia
Cerco l'infermiera che mi ha salvato»

Ancona, «Stavo per morire in spiaggia Cerco l'infermiera che mi ha salvato»
di Federica Serfilippi
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Domenica 11 Agosto 2019, 04:01

ANCONA - «Ho avuto una reazione allergica alla pesca. Sono andata in choc anafilattico e mi sono salvata grazie a un’infermiera che in quel momento si trovava in spiaggia. Devo a lei la mia vita e per questo vorrei incontrarla e dirle semplicemente grazie».

Choc anafilattico in spiaggia: salvata da un infermiere fuori servizio

È il desiderio di Fabiana, 51enne commerciante anconetana, che una settimana fa ha rischiato di morire sul litorale di Palombina, all’altezza del primo ponte di cemento che si trova venendo da Ancona, per la violenta reazione allergica a causa di una pesca. Il “veleno” è stato fermato con l’intervento tempestivo di un’infermiera fuori servizio che lavora all’ospedale di Torrette. È stata lei, con prontezza, a prende in mano la situazione e a stabilizzare le condizioni di Fabiana che, quel giorno, si trovava al mare con la sua famiglia. 
«So solo - racconta la 51enne - che quella ragazza si chiama Cinzia e che dovrebbe frequentare Palombina. Da quasi una settimana mio marito fa la vedetta in spiaggia per cercare di beccarla. Ancora niente».
 
I ricordi di quanto avvenuto una settimana fa sono sbiaditi. «Alcuni frammenti non li rammento, perché a un certo punto devo essere svenuta. Poco dopo le 14, stavo mangiando nei capanni che si trovano dietro gli stabilimenti. All’improvviso ho sentito un forte odore di pesca, frutto a cui sono allergica. Mi giro e vedo che lo stava mangiando una ragazzina. Mi sono subito spostata e poi è arrivata la sensazione del soffocamento. Ho cercato aiuto in spiaggia ed è arrivato mio marito. Da lì, ho ricordi confusi. Quello che è successo l’ho ricostruito attraverso le testimonianze di chi si trovava vicino a me». Prima dell’arrivo degli operatori inviati dal 118 è intervenuta Cinzia, somministrando alla paziente un farmaco al cortisone per aiutarla a respirare. Pian piano le condizioni si sono stabilizzate. «Mi hanno detto che i soccorritori hanno percorso a piedi un chilometro (dalla postazione fissa sull’arenile al confine tra Ancona e Falconara, ndr) per arrivare fino a me. Mi hanno preso solo la pressione e con loro non avevano alcun medicinale per l’allergia. Ho capito poi che questo, probabilmente, era dovuto al fatto che la segnalazione ai militi era arrivata per uno svenimento e non per choc anafilattico. Per questo, non c’era neanche il medico».
Al pronto soccorso
La ricostruzione della commerciante continua: «Mi hanno condotto in ambulanza, che aspettava sulla Flaminia, non con la barella ma con un telo bianco. Al pronto soccorso non è andata meglio, perché non sono stata visitata neanche dall’allergologo». Insomma, una mezza odissea: «A me è andata bene grazie a Cinzia, se no ci fosse stata lei, forse non avrei raccontato questa storia». 

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