Razzie sulle auto in tutta la provincia, via soldi e cellulari: a giudizio la gang da 67 colpi in 6 mesi

Razzie sulle auto in tutta la provincia, via soldi e cellulari: a giudizio la gang da 67 colpi in 6 mesi
Razzie sulle auto in tutta la provincia, via soldi e cellulari: a giudizio la gang da 67 colpi in 6 mesi
di Federica Serfilippi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Luglio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 13:20

ANCONA -  Più di 60 colpi commessi nel giro di sei mesi, depredando le auto in sosta, solitamente prese di mira fuori dalle scuole o dai cimiteri. È partito ieri davanti al giudice Pietro Merletti il processo nei confronti di tre presunti ladri, accusati a vario titolo di furto aggravato e utilizzo indebito di carte di credito. Si tratta di una coppia di coniugi, entrambi piemontesi, e di uno jesino di 31 anni. 


Tempi e luoghi


I colpi vanno da gennaio a luglio 2019.

Erano stati denunciati in varie località della provincia dorica (Osimo, Serra San Quirico, Senigallia, Barbara, Castelfidardo, Camerata Picena, Polverigi) ma in alcuni casi si erano verificati dei blitz nel Maceratese e in Emilia Romagna. La maggior parte dei capi di imputazione è addebitata alla coppia, lui 45enne e lei 38enne, entrambi di origine rom. Erano stati arrestati nel maggio del 2020, dopo le indagini condotte dai carabinieri di Osimo. All’interno dell’inchiesta è marginale la posizione dello jesino: tutti e tre non avrebbero mai agito insieme. 


Stando all’impianto accusatorio, i ladri violavano le auto lasciate in sosta vicino a scuole, parchi, impianti sportivi, cimiteri e capanni agricoli. Il modus operandi, ricostruito dai carabinieri: mentre la donna di 38 anni faceva da palo, il marito forzava le auto, entrava nell’abitacolo e rubava in un lampo le borse contenenti portafogli, cellulari e carte di credito. In alcuni casi avrebbero cercato di utilizzare i bancomat, riuscendo a prelevare. I tre imputati erano stati presi grazie alle testimonianze delle vittime e la visione delle telecamere delle città colpite.


L’udienza


Nell’udienza di ieri, prima di far iniziare l’istruttoria, il giudice che chiesto alle vittime le loro intenzioni: ritirare la querela o andare avanti. Alcuni beffati hanno scelto la prima strada, altri deciso di proseguire con il processo, rinviato al 22 novembre. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessandro e Matteo Sorana e Davide Gatti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA