ANCONA - Due anni e sei mesi di reclusione per aver imbastito, ha sempre sostenuto la procura, un sistema per affidare appalti a imprenditori compiacenti in cambio di mazzette, regali hi tech e lavori edili in casa sua. È la condanna inflitta ieri in abbreviato dal gup Francesca De Palma a Simone Bonci, ex geometra impiegato all’ufficio Manutenzioni, Frana e Protezione Civile del Comune, arrestato dalla Squadra Mobile nel novembre del 2019. Due imprenditori hanno patteggiato un anno e dieci mesi ciascuno.
Si tratta di Marco Duca, di Cupramontana e socio della ditta che porta il suo nome, e l’abruzzese Carlo Palumbi. Bonci avrebbe facilitato al primo l’affidamento di lavori manutentivi venendo contraccambiato con una telecamera Osmo Pocket e un Iphone. Palumbi, che con la ditta Procaccia si era assicurato il mega restyling dei laghetti del Passetto del valore di circa 418mila euro, avrebbe recuperato il ribasso d’asta con l’assegnazione di ulteriori lavori in cambio di mazzette per 8mila euro.
Gli altri imputati
Rinviati a giudizio (7 dicembre 2022) altri tre imprenditori: Tarcisio Molini, di Cingoli, amministratore di fatto della Mafalda Costruzioni; l’anconetano Francesco Tittarelli, socio accomandatario della ditta che porta il suo nome; e Moreno Ficola di Porto Recanati, socio della ditta di M.D.F. Quest’ultimo avrebbe allungato a Bonci 3mila euro in cambio dell’affidamento di lavori al cimitero di Montesicuro.
La confisca
Il giudice ha disposto la confisca di 49mila euro, somma derivata dai presunti episodi corruttivi. Il risarcimento al Comune dovrà essere deciso in sede civile. Bonci era difeso dagli avvocati Lorenza Marasca e Riccardo Leonardi: «Si tratta di una pena equilibrata perché sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti e anche quella speciale per la collaborazione in materia di reati contro la pubblica amministrazione». Fin da subito, Bonci aveva infatti ammesso le proprie responsabilità, facendo luce anche su episodi in un primo momento non contestati dalla procura.