ANCONA - La Lanterna Rossa ha i bagagli in mano ma niente paura: non andrà troppo lontano. Anzi, forse sarà un po’ più vicina alla città di adesso. Nell’ambito dei lavori di ammodernamento e dragaggio del porto di Ancona, infatti, è prevista la demolizione parziale (100 metri) del cosiddetto Molo Nord, la sottile lingua di cemento alla cui estremità c’è proprio il segnalatore color rubino. Un taglio che interesserà poco meno della passeggiata sul mare lunga circa 250 metri.
Lo spostamento
Giocoforza, anche la Lanterna rossa dovrà spostarsi. «Verrà ricollocata alla fine del nuovo molo poiché manterrà comunque la sua funzione di segnale navale» rassicura l’ammiraglio ispettore Vincenzo Vitale, da aprile nominato comandante del porto di Ancona. Di tornare a sedersi ai piedi del piccolo farò, però, proprio non se ne parla. «Ragioni di sicurezza» spiega Vitale. Con navi di 200 metri (ed oltre) che fanno manovra proprio in quell’area, sarebbe troppo pericoloso permettere ai pedoni di avvicinarsi alla punta più estrema del camminamento. È da anni che l’Autorità portuale ha preso questa decisione ed oggi esiste infatti una inferriata che interrompe la passeggiata a circa 40 metri dalla lanterna.
La sicurezza
«L’arretramento del molo renderà le manovre più sicure» precisa comunque il comandante. Ed è per questo che «se oggi il limite è a 40 metri, non è detto che a lavori conclusi non si possa avanzare fino a 20 metri» ipotizza Vitale. Vicini ma non vicinissimi, insomma. È ai saluti, invece, lo storico murale dedicato a Monica Vitti. Dipinto nel 2016 su uno dei muri della penisola sotto la Lanterna - che fu immortalata nel finale di un film di Monicelli con protagonista proprio la Vitti - finirà anche lui nel calderone della demolizione. Proprio come la lanterna, anche il murale è oggi interdetto al pubblico. Lo si può osservare attraverso le grate da qualche decina di metri - anche se qualcuno scavalca la recinzione senza problemi. «Io credo che se la città lo vorrà, l’Autorità portuale non avrà problemi a farlo rifare» riflette l’ammiraglio Vitale. Una bella rinfrescata, del resto, non gli farebbe male. Eroso dagli agenti atmosferici, il disegno - opera dello street artist Icks - oggi ha perso la sua vivacità e l’intonaco su cui è stato realizzato presenta evidenti segni di cedimento, con tanto di mattoni a vista. Lanterna e murale: piccole concessioni da accettare per avere un porto capace di accogliere le navi del futuro. «Che saranno sempre più grandi» avverte Vitale. E se oggi lo spazio tra la scogliera ed il molo è sufficiente per far arrivare in banchina le navi, pur con un complicato zig-zag, in futuro non lo sarà più. «Oggi ospitiamo navi sui 220 metri. Il dragaggio del fondale a 14 metri ci permetterà di accogliere navi che con quel pescaggio sono lunghe anche 280 metri» spiega il comandante. Il taglio, insomma, «servirà a rendere il porto più competitivo».