Lavori fracassoni ad Ancona, l’avvocata protesta. Gli operai: «Ti sistemiamo per le feste»

Lavori fracassoni ad Ancona, l’avvocata protesta. Gli operai: «Ti sistemiamo per le feste»
Lavori fracassoni ad Ancona, l’avvocata protesta. Gli operai: «Ti sistemiamo per le feste»
di Federica Serfilippi
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Giovedì 23 Novembre 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 07:33

ANCONA «Mi hanno accerchiato e poi bloccato la porta dell’ascensore con un piede. Per tutelarmi ho iniziato a riprendere tutto con il cellulare, ma sono stata minacciata: “Ora ti sistemiamo per le feste”, “Il cellulare te lo facciamo mangiare”». L’incubo vissuto il 22 febbraio del 2019 è stato raccontato ieri in udienza da un’avvocata anconetana, parte civile nel processo che ha portato sotto accusa tre persone. 


Gli imputati

Si tratta di due amici, uno di 30 anni e l’altro di 32, e il padre 64enne di uno di loro.

Devono tutti rispondere di minacce aggravate. I tre, residenti nel capoluogo dorico, sono stati riconosciuti dalla procura come gli operai che, all’epoca dei fatti, stavano portando avanti dei lavori di ristrutturazione in un appartamento del centro, all’interno del condominio dove vive tuttora l’avvocata. Proprio i lavori edili avevano innescato la miccia tra le parti. «È con l’inizio della ristrutturazione - ha raccontato la donna davanti al giudice Alessandra Alessandroni - che è iniziato l’incubo. Noi condomini trovavamo sempre il portone aperto, il pavimento sporco di fango e i calcinacci venivano trasportati nell’ascensore, che aveva anche subito dei danni a causa dell’uso improprio. Si sentivano i rumori dei lavori persino di notte».

Situazione insostenibile

Una situazione insostenibile per la legale e la sua famiglia, tanto da richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine. Le minacce contestate sarebbero arrivate dopo l’ennesimo richiamo fatto agli operai: «Non dovete usare l’ascensore». Gli imputati, in un secondo momento, si sarebbero “vendicati” delle lamentele. «Mi hanno accerchiato, minacciato e insultato - ha riportato l’avvocata in aula -. Ho tirato fuori il telefono e la situazione è peggiorata». Le avrebbero detto, con la cadenza anconetana: «Ti facciamo vedere noi, ti sistemiamo per le feste, ‘sto telefono te lo facciamo mangiare, sei una handicappata». Il processo è stato aggiornato all’ottobre del 2024. 

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