ANCONA «Mi hanno accerchiato e poi bloccato la porta dell’ascensore con un piede. Per tutelarmi ho iniziato a riprendere tutto con il cellulare, ma sono stata minacciata: “Ora ti sistemiamo per le feste”, “Il cellulare te lo facciamo mangiare”». L’incubo vissuto il 22 febbraio del 2019 è stato raccontato ieri in udienza da un’avvocata anconetana, parte civile nel processo che ha portato sotto accusa tre persone.
Gli imputati
Si tratta di due amici, uno di 30 anni e l’altro di 32, e il padre 64enne di uno di loro.
Situazione insostenibile
Una situazione insostenibile per la legale e la sua famiglia, tanto da richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine. Le minacce contestate sarebbero arrivate dopo l’ennesimo richiamo fatto agli operai: «Non dovete usare l’ascensore». Gli imputati, in un secondo momento, si sarebbero “vendicati” delle lamentele. «Mi hanno accerchiato, minacciato e insultato - ha riportato l’avvocata in aula -. Ho tirato fuori il telefono e la situazione è peggiorata». Le avrebbero detto, con la cadenza anconetana: «Ti facciamo vedere noi, ti sistemiamo per le feste, ‘sto telefono te lo facciamo mangiare, sei una handicappata». Il processo è stato aggiornato all’ottobre del 2024.