Ancona tra lancio di bottiglie, spinellate e serate di sesso tra i vicoli: «Capodimonte è delle gang»

Ancona tra lancio di bottiglie, spinellate e serate di sesso tra i vicoli: «Capodimonte è delle gang»
Ancona tra lancio di bottiglie, spinellate e serate di sesso tra i vicoli: «Capodimonte è delle gang»
di Stefano Rispoli
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Domenica 17 Marzo 2024, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Ci provano, i residenti, a decorare questo dedalo di stradine inaugurato nel lontano 1991, dopo 5 anni di lavori costati al Comune 180 miliardi di lire nell’ambito del Piano di ricostruzione del centro storico. Doveva essere un piacevole labirinto in cui perdersi, tra profumi e colori. La buona volontà degli abitanti, che qua e là abbelliscono i viottoli con fiori variopinti, è invece annientata dal degrado dilagante che soffoca tutta Capodimonte, ma in particolare il vicolo San Marco, una terrazza affacciata sul golfo che offre scorci mozzafiato e cartoline horror. 


Serate bollenti 

Quelle viuzze che in qualsiasi altra parte del mondo verrebbero valorizzate e impreziosite a misura di turista, oggi sono respingenti, pervase da un insopportabile tanfo di orina che si alza dal selciato e dai muri assaliti senza pietà dai graffitari scatenati.

Bisogna tenere lo sguardo a terra per evitare di calpestare i condom abbandonati negli anfratti da ragazzini in pieno terremoto ormonale, che approfittano dell’isolamento e dell’oscurità della zona per appartarsi e concedersi momenti bollenti, sotto casa della gente. 

Le lamentele 

Serate piccanti, ma anche ad alta gradazione alcolica, come testimonia il lenzuolo di bottiglie di vino e di lattine di birra lanciate di sotto e raccolte sulla rete di protezione installata qualche tempo fa sulla tettoia dell’incompiuto park Traiano. «Qui ne combinano di tutti i colori, non ci danno pace - si lamenta Paolo, un residente -. Si raggruppano sulle panchine, si mettono a bere, schiamazzano fino a notte fonda. Sono tutti ragazzini, molti minorenni. E guai a dirgli qualcosa, rischi che ti tirano le bottiglie dentro casa». Alcol, ma non solo. I baby vandali che qui hanno imbrattato ogni parete passano serate intere anche a fumare. E non sigarette. Lo dichiarano apertamente con messaggi lasciati sui mattoni sbrecciati. «Fateve i porri che qui se sta bè», scrive in dialetto tale D.B., con chiaro riferimento alle spinellate di gruppo. «La sera, d’estate, mi tocca chiudere le finestre perché si alza un odore di marijuana insostenibile» ci conferma una signora che preferisce mantenere l’anonimato. «Arrivano a gruppi, si piazzano lì sotto, fanno quello che vogliono. In passato - ricorda - avevano distrutto tutto un muro, si divertivano a lanciare mattoni di sotto. E non c’è parete che non abbiano imbrattato». 

I murales rovinati 

Ma è l’intero quartiere di Capodimonte che invoca pietà. E cura. Da via Cialdini a via Podesti, passando per via Astagno, è un caleidoscopio di problemi. I writer sono riusciti a sfregiare perfino i murales del piccolo tempio della street art realizzati nel 2020 nell’ambito di AnconaCrea: parolacce e simboli fallici hanno rovinato le opere di artisti di fama nazionale, su cui orinano sbandati che di notte dormono sotto i porticati. I segni dei bivacchi sono ovunque, anche nei giardinetti-pattumiera, pieni di bottiglie rotte e cartoni di pizza. Anche il Comune ci mette del suo, in termini di trascuratezza: basta vedere come sono ridotte le strade, che continuano a perdere pezzi. Le inguardabili colate di bitume sul selciato non sono sufficienti per evitare che pezzi di porfido si stacchino da terra e schizzino come pericolosissimi proiettili al passaggio delle auto. Che, per inciso, qui dovrebbero transitare di rado. Peccato che nessuno rispetti la Ztl fantasma. 

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