Gita negata al Rinaldini di Ancona: «I ragazzi si comportano male». È la classe del video della vodka

Gita negata al Rinaldini di Ancona: «La loro partecipazione era sub judice». È la classe del video della vodka
Gita negata al Rinaldini di Ancona: «La loro partecipazione era sub judice». È la classe del video della vodka
di Federica Serfilippi
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Giovedì 6 Aprile 2023, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 07:46

ANCONA - «La mancanza di accompagnatori era perfettamente nota ai ragazzi e alle loro famiglie, tanto che la dirigente scolastica aveva offerto la propria disponibilità, a condizione che, visto anche il pregresso della classe, il comportamento degli studenti nel corso della frequenza scolastica fosse risultato ineccepibile». Così non è stato e gli studenti non sono partiti. 

La versione

È la versione del consiglio di classe della seconda del Liceo Rinaldini, indirizzo Scienze Umane, sul caso della mancata partenza per il viaggio di istruzione a Roma e Tivoli, annullato a 12 ore dal ritrovo a piazzale Michelangelo.

In pratica, la gita sarebbe stata sub judice al comportamento tenuto dalla classe, quella classe che a ottobre era stata colpita da una sfilza di sospensioni perché alcuni ragazzi avevano portato in aula una bottiglia di vodka, ripresa poi un video circolato sui social con la scritta “Solo cose serie al Rinaldini”. 


Sarebbero state due le motivazioni che hanno portato alla sospensione del viaggio d’istruzione: la mancanza di disponibilità da parte degli insegnanti e il comportamento tenuto dalla classe. Doveva essere ineccepibile. «Costatato che ciò non è avvenuto, non si è potuto far altro che sospendere la partenza e offrire altra possibilità per il mese di maggio, sempre subordinatamente alla sussistenza della ridetta condizione» ha precisato il consiglio di classe. I genitori hanno fatto notare come in realtà attualmente non ci sia alcun provvedimento disciplinare che pende sugli alunni di quella classe. Certo, ci sono delle problematiche da risolvere, ma nessuna annotazione negativa - dicono i genitori - che possa mettere a rischio un viaggio tanto desiderato.

E puntano anche il dito sulle tempistiche: come si fa ad annullare una gita a 12 ore dalla partenza, che sarebbe dovuta avvenire martedì mattina? Anche perché il giorno prima della gita un’insegnante era arrivata in classe per definire la composizione della camere e il pranzo al sacco da consumare a Roma. Insomma, la gita - regolarmente pagata dalle famiglie - era stata data per certa. Nonostante tutto, la scuola ha ritenuto di aver agito «nell’ambito delle proprie competenze, nel rispetto delle procedure stabilite dalla normativa vigente e nell’esercizio legittimo del proprio ruolo educativo». 

Il rinvio

Ora, la speranza dei ragazzi è di poter partire a maggio. Sempre che, è bene specificarlo, il comportamento tenuto sia consono e rispettoso. Una questione di merito. Anche lo scorso anno alla classe era stata negata la gita scolastica per motivi disciplinari, ma che i ragazzi non sarebbero partiti lo avevano saputo già dalle prime battute organizzative e non all’ultimo minuto. 

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