Ancona, la banda della chiave bulgara
svaligia quattro appartamenti in due ore

Ancona, la banda della chiave bulgara svaligia quattro appartamenti in due ore
di Stefano Rispoli
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Domenica 7 Luglio 2019, 03:35
ANCONA - Hanno svaligiato quattro appartamenti a tempo di record. In un paio d’ore, giovedì mattina, hanno approfittato dell’assenza dei proprietari, andati al lavoro, al mare o a fare spesa, per rubare oro, soldi e gioielli. Ladri gentiluomini: hanno lasciato tutto in ordine, tant’è che una donna si è accorta solo il giorno dopo di essere stata derubata, quando è andata a prendere un braccialetto dal suo cofanetto e non l’ha trovato. 
Com’è possibile? Semplice: i malviventi erano armati di chiave bulgara, un grimaldello che riesce ad aprire le serrature delle porte blindate - perlomeno quelle piuttosto datate - senza scassinarle e senza far danni.
 
Così, quattro famiglie di via Ginelli, rientrate all’ora di pranzo, hanno trovato l’amara sorpresa. Un paio di appartamenti sono stati svaligiati al civico 1, altri due al civico 5. Torna l’incubo dei furti nella zona di Brecce Bianche dove un mese fa, sempre nei palazzi di via Ginelli, altre due famiglie erano state derubate, più due a metà maggio in via Maestri del Lavoro. Otto colpi in 50 giorni, tutti con la stessa tecnica: quanto basta per aver paura e sospettare che dietro a questa scia di blitz ci sia sempre la stessa mano. La polizia ha appena finito di raccogliere le ultime denunce, presentate in questura dai residenti di via Ginelli. 
«Io e mia moglie siamo usciti alle 9,15 per portare al mare il nostro nipotino e siamo rientrati all’una - racconta Marco Toccaceli, 67 anni, ex ferroviere in pensione -. Quando siamo tornati, abbiamo trovato la porta regolarmente chiusa. Abbiamo fatto la doccia, preparato il pranzo, come se nulla fosse. Ci siamo insospettiti quando abbiamo notato che la sedia della camera, dove appoggiamo i vestiti, era spostata. Mia moglie se l’è presa con me, ma io non l’avevo toccata. Poi abbiamo visto che dal comodino uscivano degli indumenti. Abbiamo aperto i cassetti e ci siamo resi conto che qualcuno ci aveva messo le mani. Sono andato nello studio e ho scoperto la verità: i ladri avevano aperto la cassaforte, senza forzarla. Hanno preso un po’ d’oro, lasciando sul tavolo tutti i buoni del tesoro di mia figlia. Purtroppo hanno trovato anche i gioielli che custodivamo in un comò: collane, braccialetti, un orologio, i regali per mio nipote, pure l’anello di mio fratello defunto. Non è tanto il valore economico, che sia aggira sui 4mila euro, ma quello affettivo: erano i ricordi di una vita». I coniugi Toccaceli hanno poi scoperto che anche l’appartamento al piano di sotto, dove vive una coppia di pensionati, era stato saccheggiato nella stessa mattinata di giovedì in cui i malfattori hanno depredato altre due abitazioni, sempre in via Ginelli, ma nel palazzo accanto, al civico 5. 
Nei sopralluoghi della polizia scientifica non sono state rilevate impronte o tracce, a dimostrazione che in azione c’è una banda di professionisti dotata di chiave bulgara: è un grimaldello morbido, in vendita sul web per pochi euro con tanto di tutorial, in grado di leggere in una ventina di secondi i codici della serratura delle porte blindate e clonare la chiave attraverso un tensore, su cui viene copiato il “negativo” della serratura stessa, e un tornio che consente di ricavare il duplicato. Così i ladri entrano in casa come se fossero i proprietari, senza far danni. Le chiavi bulgare funzionano solo su porte blindate a doppia mappa e il rischio aumenta se l’installazione risale a prima del 2011. Gli esperti ritengono che il modo più efficace per difendersi sia ricorrere a serrature di ultima generazione con chiavi piatte, codificate e dotate di cilindro europeo che impedisce ai malintenzionati di duplicare la chiave originale. 
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