Corso Mazzini, proroga in scadenza. L’appello dei bancarellari anconetani sfrattati per il cantiere al Mercato delle Erbe: «Non mandateci via da qui»

Coen: «Riscontri positivi, i bar lavorano di più». Angelucci: «Sono fiducioso»

Corso Mazzini, proroga in scadenza
Corso Mazzini, proroga in scadenza
di Andrea Maccarone
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Lunedì 25 Marzo 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 14:36

ANCONA Una settimana alla scadenza della proroga. La seconda in sequenza. Il Comune dovrà di nuovo decidere le sorti delle 22 bancarelle trasferite da corso Mazzini a corso Garibaldi per via dei lavori al Mercato delle Erbe. Da lontano comincia a farsi sentire il coro degli ambulanti: «Non spostateci da qui, lasciateci sul Corso». Per tutti l’opinione comune: «È l’unica alternativa accettabile». Ora dovrà fare tesoro di queste posizioni ferme l’assessore alle attività produttive Angelo Eliantonio, tenendo anche conto dei riscontri da parte dei negozianti di corso Garibaldi che dovranno convivere con le bancarelle per tutta la durata del restyling del Mercato delle Erbe. 

La richiesta

«Chiederemo di rimanere qui perché non ci sono altri spazi» afferma Neno Coen, storico ambulante di Ancona. «Da 40 anni faccio questo mestiere» ci tiene a sottolineare. «Corso Garibaldi è per noi l’unica soluzione per una sopravvivenza degna» replica il collega Luca Francalancia. «Non vedo perché non prorogare ancora una volta, sono fiducioso» aggiunge Michele Angelucci, anche lui tra i 22 operatori che hanno dovuto lasciare la vecchia sede del mercato. «Il corso principale è più per il passeggio, è più da vetrina» commenta Coen, lasciando intendere che in termini di guadagno non c’è stato l’incremento auspicato. «Però, come soluzione provvisoria, per noi va bene» ribadisce.

I disagi

Per loro, il ritorno in corso Mazzini è fondamentale per riprendere le vecchie abitudini. «Ovvio che vogliamo tornare nel nostro posto - riprende Francalancia -, corso Mazzini è la nostra casa. È la nostra famiglia». «Lì la gente viene proprio per il mercato - prosegue Angelucci -, mentre corso Garibaldi è più di passaggio».

Qualche disagio c’è, dunque, anche per gli stessi ambulanti. «La mattina passano tanti mezzi dei corrieri che fanno le consegne ai negozi» sottolinea Coen. Insomma, se i commercianti in sede fissa hanno storto un po’ il naso quando il Comune ha preso la decisione di spostare le bancarelle sul Corso, non è che da parte degli ambulanti ci sia poi tutta questa festa. È un compromesso che inevitabilmente contempla delle rinunce da ambo le parti.

L’attesa

«Ad ogni modo non abbiamo riscontrato lamentele da parte dei negozianti» tiene a precisare Coen. «Anche la gente è contenta, perché il Corso si popola e i bar lavorano di più» replica Francalancia. Quindi dopo la proroga dell’8 febbraio (il cantiere al Mercato delle Erbe è stato avviato l’8 gennaio) , gli ambulanti attendono la proroga bis. Magari per un lasso di tempo più lungo. «Speriamo ci concedano di stare qui per tutta la durata dei lavori al Mercato delle Erbe, non possiamo stare appesi alle proroghe ogni due mesi» afferma Coen. Anche perché altre alternative valide, che accontentino i 22 ambulanti, non ce ne sono. Semmai si augura un aggiustamento il collega Carlo Piccinini, che ha il banco in piazza Roma lato Rettorato. «Il mercato più è raggruppato e meglio è - spiega -, quindi se potessero avvicinarli a noi, magari lasciandoli sempre su corso Garibaldi, ma mettendoli al centro tra i due lati di piazza Roma, sarebbe ottimo».

La decisione

Insomma, le richieste degli ambulanti sono ormai note. Adesso tocca al Comune prendere la decisione: andare avanti con un’altra proroga dal fiato corto oppure concedere gli stalli provvisori fino alla fine del cantiere al Mercato delle Erbe. Altrimenti spostarli di qualche metro come suggerito dall’ambulante di piazza Roma. Una settimana, magari meno, per sciogliere la prognosi.

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