Si incatena per protestare
contro il taglio degli alberi

Si incatena per protestare contro il taglio degli alberi
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Martedì 25 Novembre 2014, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:11

ANCONA - Si incatenano per salvare gli alberi.

Accade ad Ancona, dove due residenti del quartiere Adriatico di Ancona, un uomo e una donna, si sono incatenati vicino allo stadio Dorico per protestare contro l'abbattimento di un pino d'Aleppo al confine tra il muro di cinta e il circolo tennis.

La pianta, 50 anni di età e 50 quintali di peso, è stata comunque abbattuta perchè, con le radici strette tra il muro e il pallone geodetico dove si svolgono attività anche con bambini, costituiva un pericolo per l'incolumità pubblica.

"Protesto come semplice residente - ha spiegato Simone Mordenti, 37 anni, uno dei manifestanti - avrei voluto che l'albero fosse decespugliato e non abbattuto.

Ci hanno spiegato che la pianta è pericolosa ma sana: troppi alberi sono stati abbattuti nel quartiere e in città senza provvedere a nuove piantumazioni".

Durante la protesta sono intervenuti i vigili urbani, la guardia forestale e anche l'assessore comunale alla manutenzione Stefano Foresi.

"L'assessore - ha raccontato Mordenti - mi ha detto che per ora non ci sono fondi per nuove piantumazioni ma ha garantito che provvederà a disporne in pineta al più presto". La protesta è durata dalle 6 di questa mattina fino alle 11.

"Il pino - hanno detto ancora i manifestanti - è lì da più tempo delle strutture che lo circondano e andava salvaguardato". "A malincuore il Comune ha deciso di abbattere il pino - ha detto Adriana Antinori, presidente del Circolo tennis riviera del Conero che ha attivato l'amministrazione e nel frattempo ha sgonfiato il 'pallonè -. Già alcuni alberi sono caduti improvvisamente in zona: uno ha distrutto un'auto, altri due sono ancora a terra sulle gradinate. Qui vengono anche bambini a svolgere attività nella struttura geodetica e l'albero purtroppo costituiva un pericolo per la loro incolumità".

"Decespugliare l'albero - ha spiegato un addetto della cooperativa Fito ars incaricata dell'abbattimento - avrebbe tolto elasticità alla chioma. In quel modo la forza del vento si sarebbe scaricata sui rami nudi aumentando la probabilità di spezzarsi e cadere".

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