Zone 30, sì o no? «Sono più sicure». «Macché, inutili». L'esempio di Bologna visto dai sindaci marchigiani

di Martina Marinangeli
Martedì 23 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 18:26 | 2 Minuti di Lettura

Paolo Calcinaro (sindaco di Fermo): «Su vasta scala non ha senso. Controlli difficili»

FERMO No al limite di 30 chilometri orari su vasta scala. Ma per determinate vie, periodi ed orari, la misura può avere senso. È la posizione del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, sul tema della limitazione di velocità che in questi giorni, partendo da Bologna è diventato oggetto di discussione a livello nazionale. Il primo cittadino fermano non vede positivamente una zona 30 su ampia parte delle strade comunali, come introdotto nel capoluogo emiliano. «A mio avviso, zone troppo estese con il limite dei 30 chilometri orari possono avere molte controindicazioni – commenta Calcinaro –. Peraltro trovo anche difficile garantire adeguati controlli. Se introduci una misura, devi anche garantire un presidio adeguato, magari non in maniera ossessiva, perché altrimenti può sembrare un provvedimento realizzato solo per fare cassa, ma è chiaro che debba esserci una vigilanza e con gli organici limitati a disposizione, mi sembrerebbe difficile anche garantire il rispetto del limite». Discorso diverso, invece, per una limitazione mirata. «Se parliamo di singole strade o zone, che per ragioni particolari, anche temporanee, richiedono una particolare prudenza, allora una prescrizione del genere mi sembra ragionevole – aggiunge il primo cittadino fermano –. Penso ad esempio al lungomare, con una promiscuità tra auto e biciclette nel periodo estivo. In questo caso il limite dei 30 km orari ha senso. Si può ragionare anche su limitazioni temporanee, come le strade dove esistono istituti scolastici. È una misura che mi convince se legata alla temporaneità o stagionalità, in base a determinate esigenze».

Pierpaolo Pierleoni

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